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1/5 Grecia-Ue, piani a confronto / Debito

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    1/5 Grecia-Ue, piani a confronto / Debito

    LA POSIZIONE DEI CREDITORI

    I vincoli dell’Fmi, gli spiragli aperti dai creditori
    Il problema dell’enorme debito pubblico greco, ormai al 180% del Pil, è riconosciuto da tutti i creditori. La settimana scorsa l’Fmi ha diffuso un rapporto in cui ribadisce che il debito è insostenibile e si impone quantomeno un allungamento delle scadenze, se non un vero e proprio haircut. Il problema è che, per statuto, il debito del Fondo non può essere ristrutturato. Toccherebbe dunque ai creditori europei. Giovedì il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, ha sottolineato che «le proposte di Atene devono essere accompagnate da una proposta realistica dei creditori sulla sostenibilità del debito per creare una situazione 'win win'». E anche la Germania, perlomeno sul fronte dell’allungamento delle scadenze, lascia aperta la porta.

    LE RICHIESTE DI ATENE

    Tra richieste di haircut e prove di dialogo
    Prima del referendum, il premier greco Alexis Tsipras aveva chiesto un haircut del 30% sul debito, mercoledì, intervenendo davanti al Parlamento europeo,non ha usato giri di parole: «Io chiedo un taglio del debito per poter essere in grado di restituire i soldi: ricordo che il momento di massima solidarietà nella Ue è stato nel 1953 quando venne tagliato il 60% del debito della Germania». Più cauta e formalmente rispettosa delle trattative in corso la richiesta formalizzata dal nuovo ministro delle Finanze, Euclid Tsakalatos, nella lettera di accompagnamento alla lista di misure per ottenere aiuti per 53,5 miliardi dall’Esm: «La Grecia - scrive il ministro - è lieta di esplorare le misure potenziali per rendere più sostenibile nel lungo termine il suo debito pubblico».

    LA DISTANZA

    Al di là delle dichiarazioni ufficiali o dei proclami, dettati anche da ragioni di politica interna, la sensazione è che le due parti si siano almeno in parte avvicinate. Il margine di intesa non è naturalmente sul taglio nominale del debito ma sull’allungamento delle scadenze dei prestiti oppure sul taglio dei tassi di interesse.

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