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Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2015 alle ore 06:35.

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Le parole della Merkel riflettono questi vincoli: un haircut è ancora escluso. Riconoscono però che i partner della Grecia devono affrontare la questione, finora evitata anche per le richieste della Germania. L’intesa di lunedì si limitava infatti a ripetere quanto era già stato detto nel novembre 2012: l’Eurogruppo «resta pronto a valutare, se necessario, possibili misure addizionali (forse più lunghi periodi di grazia e di rimborso) con l’obiettivo di assicurare che il fabbisogno finanziario lordo resti a livelli sostenibili». Ha anche cercato di prendere tempo: prima di poter discutere di un alleggerimento del debito occorrerà una piena introduzione delle riforme concordate «in un eventuale nuovo programma» e bisognerà aspettare «la prima positiva conclusione di una valutazione». Anche Angela Merkel ha preso tempo, anche se ha solo posto il vincolo di chiudere le trattative sul memorandum d’intesa. La centralità del problema imporrebbe però di essere un po’ più rapidi, e soprattutto di adottare una logica diversa: la crescita prima, il debito poi.

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