Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 28 luglio 2015 alle ore 06:36.

My24

Il crollo del mercato azionario cinese non ha fatto scattare la corsa alle valute rifugio, ma questo potrebbe accadere se l’incertezza persistesse. Ieri è stata infatti curiosamente la moneta unica a guadagnare terreno verso dollaro Usa, yen, franco svizzero oltre agli altri principali cross. Una reazione che potrebbe apparire inconsueta e che probabilmente non rappresenta il classico caso di scuola durante una fase di crisi.

Nei momenti di tensione infatti il mercato premia le classiche valute rifugio a partire da dollaro Usa e yen e probabilmente questo accadrà se nel medio periodo la tensione intorno alla Cina non dovesse scemare. Meglio quindi sempre puntare su una attenta diversificazione valutaria. Ieri l’euro ha invece giocato un classico ruolo di correlazione inversa rispetto al mercato azionario, sceso senza scene di panico in Europa e Usa.

«La Cina - spiega Matteo Paganini, chief analyst di Fxcm Italia - è un mercato molto chiuso in termini di afflusso di capitali quindi non ci sono grandissimi rischi di contagio diretto per effetto di un’instabilità del gigante asiatico. La reazione del mercato può essere quella di puntare su dollaro Usa e yen giapponese, in quanto considerate valute rifugio e acquistate durante le fasi di avversione al rischio. Il rischio per il mercato valutario potrebbe arrivare qualora la Cina contagiasse altre Borse, Wall Street ed Europa in primis, e a quel punto le ripercussioni si farebbero sentire».

I riflettori sono puntati anche sul meeting del Fomc della Fed di mercoledì. Il mercato punta a un primo rialzo dei tassi a settembre, anche se non è ancora certo e comunque in vista di quell’appuntamento il dollaro dovrebbe restare sostenuto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta la notizia