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6/7 Il commando /Il kamikaze dello stadio

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    dopo gli attentati

    Che cosa sappiamo dei terroristi del commando jihadista di Parigi

    Bilal Hadfi, 20 anni, coinvolto nell'attacco allo Stade de France. È uno dei tre kamikaze morti nella zona dello stadio azionando un giubbetto esplosivo. È l'unico nome certo dei tre in azione allo stadio. Il secondo nome appartiene a un passaporto siriano, nessuna informazione, invece, sul terzo kamikaze dello stadio dove era in corso l'amichevole tra Francia e Germania a cui assisteva anche il presidente Hollande.

    In base ad alcuni indizi Hadfi ha combattuto con l'Isis in Siria. Ha una faccia da bambino e su internet ha disseminato foto di pistole, soldi in contanti e costumi da bagno topless. In Siria sarebbe conosciuto come Abu Moudjahid Al-Belgiki e Bilal Al Mouhajir, dice l’esperto di terrorismo belga Guy van Vlierden. Avrebbe chiuso l’account una settimana dopo il massacro al giornale Charlie Hebdo. Nel profilo Facebook dal 2011 al 2013 aveva postato foto di kalashnikov e scontri con la polizia risalenti al 2007 quando era poco più che un ragazzino. Aveva iniziato di occuparsi di politica l’ultimo anno di scuola. Da quel momento in poi aveva smesso di ascoltare musica, perché era haram, proibita, e ha iniziato a inneggiare a Boko Haram, il feroce gruppo islamista che uccide, saccheggia e ha rapito 276 studentesse in Nigeria.

    Hafdi era partito per la Siria il 15 febbraio, col pretesto di andare a fare visita alla tomba del padre in Marocco. Lo ha detto la madre Fatima al quotidiano belga La libre. Prima di partire per la Siria aveva detto al fratello: «Non c'è posto per me in questo Paese» e una volta raggiunta l'area controllata dall'Isis aveva più volte chiesto alla madre di raggiungerlo.






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