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Putin: rispondere alle minacce in Siria con durezza. «Abbiamo 35…

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Putin: rispondere alle minacce in Siria con durezza. «Abbiamo 35 nuovi missili nucleari»

Afp
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Continuano le esternazioni di Vladimir Putin che sono anche dimostrazioni di forza politica e militare in uno scenario mediorientale sempre più complicato con una coalizione anti-Isis guidata dagli Stati Uniti che non decolla. E la Russia che gioca ogni giorno un ruolo da protagonista. Il presidente Putin ha ordinato all'esercito di rispondere con «estrema fermezza» a qualsiasi minaccia in Siria. «Qualsiasi bersaglio che minacci il nostro gruppo o le nostre infrastrutture di terra deve essere distrutto immediatamente» ha dichiarato Putin parlando ai rappresentanti del ministero della Difesa a poche settimane dall'abbattimento del jet russo da parte della Turchia, scrive Interfax. Le azioni della Russia in Siria non sono dettate da «aspirazioni geopolitiche» ma per assicurare la «sicurezza della Russia» dagli estremisti, ha assicurato Putin. Che ha anche specificato: i russi sostengono il Free Syrian Army in collaborazione con l’esercito di Assad e contro i terroristi.

Putin ha poi raccomandato di prestare «un'attenzione particolare» «al rafforzamento del potenziale bellico delle forze strategiche nucleari» e dotare «tutti i componenti della nostra forza nucleare» - marina, aviazione ed esercito - di «nuovi armamenti». Contemporaneamente a queste parole, è arrivato l’annuncio del ministro della Difesa Serghiei Shoighu: oltre il 95% dei sistemi di lancio delle armi nucleari russe è pronto al combattimento. «Le forze armate - ha aggiunto - hanno ricevuto quest’anno 35 nuovi missili balistici nucleari».

Infine il presidente lancia un duro avvertimento dopo l'abbattimento del caccia russo presso il confine turco-siriano: «Voglio mettere in guardia chiunque possa volere di nuovo organizzare un qualsiasi tipo di provocazione» contro i militari russi impegnati in Siria, ha detto. Un messaggio che appare diretto innanzitutto alla Turchia, dopo l'abbattimento del caccia russo presso il confine turco-siriano. Il capo del Cremlino ha sottolineato come siano già state rafforzate la sicurezza degli uomini impegnati in Siria e delle basi da cui operano, comprese misure di difesa missilistica.

Per quanto riguarda il fronte diplomatico, il ministero degli Esteri russo ha annunciato che il segretario di Stato Usa, John Kerry, sarà a Mosca il 15 dicembre prossimo per incontrare il collega Serghiei Lavrov e forse anche il presidente Putin.

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