Finanza & Mercati

Draghi: adeguato il capitale delle banche

  • Abbonati
  • Accedi
Banche centrali

Draghi: adeguato il capitale delle banche

Bruxelles - In un contesto borsistico molto volatile, il presidente della Banca centrale europea ha difeso ieri le nuove regole sui salvataggi bancari, ricordando tra le altre cose che le norme appena entrate in vigore prevedono eccezioni nel caso di instabilità finanziaria. Quanto all’Italia, Mario Draghi ha smentito le voci secondo le quali l’istituto potrebbe acquistare sofferenze cartolarizzate sul mercato. Ha poi confermato che in marzo la Bce valuterà eventuali nuovi allentamenti monetari.

La recente caduta dei titoli bancari «è stata amplificata dalla percezione che le banche potrebbero dover fare di più per aggiustare i loro modelli di business a una situazione di bassa crescita e bassi tassi d’interesse, e al rafforzato quadro regolatorio adottato dall’inizio della crisi», ha detto Draghi in una audizione dinanzi al Parlamento europeo. Il banchiere ha aggiunto: «Bisogna riconoscere che le nuove regole hanno gettato le basi per un aumento della solidità di tutto il settore finanziario».

La presa di posizione giunge dopo che nelle ultime settimane i mercati azionari, e le banche in particolare, hanno subito un forte calo. Alcuni osservatori hanno attribuito l’indebolimento dei titoli bancari alla presenza di sofferenze. Altri hanno messo l’accento sulle nuove regole in vigore da inizio anno (la direttiva nota con l’acronimo Brrd). Questo nuovo testo legislativo prevede che azionisti e obbligazionisti di una banca subiscano perdite prima di un eventuale salvataggio dello Stato.

Alla domanda di un deputato europeo se le nuove regole siano compatibili con la stabilità finanziaria, il presidente della Bce ha ricordato che le nuove norme europee «prevedono eccezioni nel caso di instabilità finanziaria». Alcuni stati membri dell’unione monetaria – tra cui l’Italia - hanno chiesto modifiche alla nuova legislazione europea, tenuto conto dell’elevato ammontare di obbligazionisti bancari. Per ora, l’establishment comunitario appare freddo.

«La transizione alle nuove regole – ha detto il banchiere – determina un cambiamento notevole, ma è un cambiamento per il meglio, perché così i soldi dei contribuenti non saranno utilizzati», come invece accaduto sulla scia del fallimento di Lehman Brothers nel 2008. Secondo Draghi, l’applicazione della nuova direttiva prevede che «le banche abbiano sufficiente capacità di assorbire le perdite, che l’attuazione sia puntuale e tempestiva, che le norme siano introdotte in modo armonizzato».

Precisando che gli sembra «difficile» modificare le regole della direttiva Brrd «appena entrata in vigore», il banchiere centrale ha aggiunto: «La situazione del settore bancario è oggi molto diversa da quella che nel 2012 (...) Forse ancor più importante, le banche della zona euro hanno rafforzato il capitale negli ultimi anni». Riferendosi al problema delle sofferenze, ha notato che in occasione di una recente valutazione, nuovi accantonamenti a pioggia non sono stati richiesti dalle autorità europee.

Sempre sul fronte bancario, il banchiere centrale ha escluso la possibilità che l’istituto monetario possa acquistare sofferenze bancarie sul mercato nel suo programma di allentamento quantitativo. Riferendosi a voci di stampa, ha detto: «Non so da dove provengono». Ha spiegato tuttavia che la Bce potrebbe accettare l’uso di crediti inesigibili cartolarizzati come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento, se questi sono strutturati rispettando i criteri stabiliti dell’istituto monetario.

Sul versante economico, Draghi ha confermato che il consiglio direttivo valuterà in marzo se allentare ulteriormente la politica monetaria, a cui ha attribuito ieri «metà della ripresa economica». Due i fattori che la banca prenderà in considerazione: la forza dell’inflazione importata su salari e prezzi, così come lo stato della trasmissione della politica monetaria attraverso il sistema bancario. «Se l’uno dei due fattori comportasse rischi al ribasso alla stabilità dei prezzi, non esiteremo ad agire». Il presidente della Bce ha però aggiunto che toccherà alla politica fare il resto adottando politiche di investimenti e riduzione della pressione fiscale per rilanciare la crescita.

Infine, sempre Draghi è voluto tornare ieri sulle delicatissime trattative tra Londra e Bruxelles in vista di un nuovo rapporto tra la Gran Bretagna e l’Unione europea. Ha sottolineato che agli occhi della Bce bisogna preservare nei negoziati il mercato unico e l’unione monetaria. Lasciando intendere che l’occasione dovrebbe essere usata per rafforzare la zona euro, ha fatto notare che «l’incompletezza dell’unione monetaria potrebbe diventare una fonte di fragilità».