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1/5 The Donald presidente/Dubbi e silenzi nel mondo degli affari

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    PResidenziali USA

    Trump alla Casa Bianca, ecco chi nel business ha già detto no

    (Ansa/Ap)
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    1/5 The Donald presidente/Dubbi e silenzi nel mondo degli affari

    Ora che è arrivato il Supermartedì delle primarie Usa, il giorno in cui undici Stati danno indicazione per i candidati che vogliono alla Casa Bianca dal prossimo novembre, i media americani continuano a chiedersi se Donald Trump può essere fermato. Il magnate americano anti-establishment turba i sonni delle élite, si è detto. Non sono pochi quelli che lo chiamano ancora fenomeno, come fosse un evento metereologico, una perturbazione che prima o poi passerà. I suoi rivali dentro il Gop sembrano però troppo deboli e un sondaggio della Cnn lo dà al 49% tra gli elettori registrati e i simpatizzanti del partito repubblicano. Trump migliora rispetto allo scorso mese, guadagna l'8% da gennaio, ora ha più di 30 punti di vantaggio sul senatore della Florida Marco Rubio, fermo al 16%, e il senatore del Texas Ted Cruz, terzo con il 15 per cento. Trump piace a un'America diffusa, difficilmente inquadrabile in un gruppo, è però già chiaro da tempo a chi non va giù. Negli ultimi mesi si sono susseguiti dubbi, esternazioni e nel più benevolo dei casi silenzi nel mondo del business americano, quello da cui Trump in teoria proviene se non fosse che i suoi detrattori gli rinfacciano di non essere poi così ricco e comunque non per suo merito. In generale il mondo degli affari sta lontano da The Donald anche se esiste qualche meno visibile eccezione: secondo un sondaggio dello scorso settembre il 41 per cento dei titolari delle piccole aziende, che in America sono 20-30 milioni, era a favore di Trump. Dall’altra parte del mondo e dell’economia allo scorso Word economic Foum di Davos, riportava Reuters, quando si parlava di lui ricorrevano gli aggettivi «incredibile», «imbarazzante», «pericoloso».

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