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Giappone, anche gli italiani nel fotovoltaico

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Asia e Oceania

Giappone, anche gli italiani nel fotovoltaico

Il sacerdote shintoista agita le frasche davanti al pubblico a capo chino. E poi versa sake' da un recipiente a forma di vasetto. Con il sorso rituale del liquore di riso, la cerimonia volge al termine e iniziano i discorsi ufficiali.

Alla periferia della cittadina di Chichibu (poco piu' di un centinaio di chilometri a nordovest di Tokyo, nella prefettura di Saitama), sotto una tenda bianca battuta dalla pioggia e' stato inaugurato il 9 marzo il primo impianto fotovoltaico in Giappone realizzato da una societa' italiana, che aveva vinto la gara comunale di appalto: Infrastrutture spa, tramite la controllata Hergo Sun Japan.
E' un impianto da 1 MW che soddisfera' il fabbisogno di energia di un migliaio di famiglie grazie all'allacciamento con la rete della Tokyo Electric Power. I pannelli sono quelli della Kyocera in silicio policristallino. Le strutture sono state costruite a un livello piu' rialzato del consueto per evitare che d'inverno la neve possa ricoprirle. La gestione e' affidata alla Daiichi Jitsugyo, con la quale e' stata formata una joint venture aperta a successivi sviluppi.

“Ci abbiamo messo poco piu' di due anni, dopo la vittoria nella gara pubblica – afferma Per Francesco Rimbotti, Ceo di Infrastrutture – E' un impianto al top degli standard disponibili sul mercato”. Rimbotti afferma che e' stato laborioso il rapporto con autorita' e aziende nipponiche, il che non l'ha scoraggiato: nella stessa prefettura sta per partire la realizzazione di un altro impianto, quattro volte piu' grande, a Kumagaya.
L'attenzione di Infrastrutture per il mercato giapponese, naturalmente, era stata favorita dal piano di incentivi voluto dal Naoto Kan, premier nel 2011 (l'anno dello tsunami): prima di dimettersi, Kan aveva imposto sussidi molto generosi per lo sviluppo delle energie alternative, che oggi sono stati sensibilmente ridotti. “Da 40 yen a kw si e' passati a poco piu' di 24 – dice Rimbotti – Per fortuna pero' i costi si stanno abbassando anche qui avvicinandosi ai livelli internazionali. Noi vogliamo partecipare attivamente al trend verso lo sviluppo di energie alternative, in diverse tecnologie, compreso l'eolico e le biomasse, e anche nella fornitura di servizi”. Lentamente, insomma, il mercato degli appalti pubblici in Giappone comincia ad aprirsi. E rappresenta un punto-chiave nei difficili negoziati in corso per un accordo di libero scambio tra Unione Europea e Sol levante.

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