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Arrestato in Libia Al-Fezzani, reclutatore della Jihad in Italia

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Arrestato in Libia Al-Fezzani, reclutatore della Jihad in Italia

Arrestato in Libia Moez Al-Fezzani (noto anche come Abu Nassim), esponente dell’Isis, considerato uno dei capi dell'esercito del califfato in Libia e considerato dai servizi italiani un reclutatore di jihadisti nel nostro paese. Ne dà notizia il giornale on line Libya Herald, secondo cui Al Fezzani, in fuga da Sirte, sarebbe stato catturato assieme ad altri 20 esponenti dell'Isis in una località tra le città di Rigdaleen e di Al-JMail, nell’ovest del paese. La cattura sarebbe opera delle forze di Zintani, alleate delle milizie del generale Khalifa Hafter. Fezzani, cittadino tunisino, stava cercando di rientrare proprio in Tunisia assieme ai suoi uomini e la sua identità è stata scoperta dopo l'arresto. Sarebbe stato inviato nella località di Marj per ulteriori indagini.

Il terrorista più ricercato da Tunisi
Al Fezzani era il terrorista più ricercato dalle autorità di Tunisi, secondo cui sarebbe responsabile del tentativo dello scorso marzo di prendere il controllo della città tunisina di Ben Guerdane: negli scontri rimasero uccise 58 persone. Sarebbe in collegamento anche con il gruppo che ha rapito i tecnici della Bonatti. Secondo il Libya Herald, Fezzani avrebbe aderito ad Ansar al Sharia in Tunisia, prima di raggiungere la Libia e assumere il comando della sede Isis a Sabratha. Dopo il bombardamento Usa dello scorso febbraio sulla città a Ovest di Tripoli, il tunisino si era trasferito prima a Bengasi e poi a Sirte, dove è rimasto fino a pochi giorni fa.

Per l’Italia era latitante dal 2013
Il tunisino era stato assolto ed espulso dall’Italia nel 2012, ma nel 2013 la Corte di Appello lo aveva condannato per associazione a delinquere e associazione con finalità di terrorismo internazionale. Nassim è formalmente latitante per l’Italia proprio dal 2013, quando appunto venne condannato a sei anni di carcere. Non avendo presentato in seguito ricorso alla Cassazione, la sentenza di condanna è diventata definitiva. E' tuttavia improbabile che il nostro Paese eserciti una richiesta di estradizione. E' certo invece che a richiederne la carcerazione sia il suo paese natio, la Tunisia, che, come ricorda il sito libyaherald.com da cui si è appreso della cattura, lo considerava il «terrorista più ricercato» sulla piazza tanto che nei mesi scorsi il governo aveva invitato chiunque avesse informazioni su di lui a rivolgersi alla polizia tunisina. Nassim viene considerato tra i responsabili dell’attentato rivendicato dall’Isis al Museo del Bardo di Tunisi che provocò il 18 marzo 2015 la morte di 58 persone.

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