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Wells Fargo, lascia l’ad John Stumpf travolto dallo scandalo dei conti fantasma

John Stumpf (Afp)
John Stumpf (Afp)


Cade John Stumpf, l'amministratore delegato e presidente della Wells Fargo scossa dagli scandali. Il manager ha lasciato con effetto immediato ieri notte le sue due cariche. E' stato sostituito dal direttore generale e operativo Tim Sloan sulla poltrona di chief executive officer e da Steven Sanger, esponente del board, quale chairman non esecutivo. Sloan era da tempo considerato l'erede designato al vertice, ma ora dovrà gestire anzitutto un’accelerazione del cambiamento.

Stumpf ha gettato la spugna dopo settimane di polemiche e due testimonianze in Congresso sulle violazioni etiche da parte della banca, la seconda per market cap negli Stati Uniti dietro a JP Morgan e la terza per asset. L'authority per la protezione finanziaria dei consumatori ha scoperto che i dipendenti dell'istituto venivano spinti ad aprire conti correnti e carte di credito fantasma, all'insaputa dei clienti, per raggiungere obiettivi di vendita e di bonus. Nell'arco di anni, sono stati creati oltre due milioni di conti e carte di credito fasulle.
La sua difesa, sostanzialmente di non essersi accorto per tempo del problema, aveva suscitato dure richieste di dimissioni da parte dei parlamentari. Soprattutto dopo che la banca aveva licenziato oltre cinquemila dipendenti accusati di essere coinvolti nello Stumpf esce di scena senza liquidazione, ha fatto sapere Wells Fargo.

In precedenza l'ex chief executive aveva rinunciato a circa 41 milioni di dollari di compensi in azioni accumulati durante la sua carriera alla banca e non riceveraà una buonuscita, ma lascera' comunque con un gruzzolo stimato in 120 milioni se il board dell'istituto non decidera' di decurtare ulteriormente i compensi.

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