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Brexit, il capo negoziatore Ue Barnier: mai stato così forte il rischio di «no deal»

BRUXELLES - Forse neanche i più pessimisti si aspettavano un risultato così negativo per la premier Theresa May. Ieri sera a Westminster l'accordo di divorzio negoziato per due anni tra Londra e Bruxelles è stato bocciato dai parlamentari britannici con una maggioranza ampia, di oltre duecento seggi. L’establishment comunitario sta ora aspettando che il governo inglese faccia la prima mossa su come risolvere la situazione ed evitare un hard Brexit il 29 marzo prossimo.

A Strasburgo, dove si sta svolgendo un dibattito parlamentare, molti deputati hanno ribadito che non vi è spazio per modificare l’accordo di divorzio. In primis così ha spiegato il capogruppo popolare Manfred Weber. Lo stesso aveva scritto in un comunicato ieri sera il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Molti qui a Bruxelles si aspettano che Londra chieda un rinvio della data di uscita, utilizzando la possibilità offerta dall'articolo 50 dei Trattati.

GUARDA IL VIDEO - Brexit, il Parlamento inglese ha bocciato l'accordo con l'Europa

Il capogruppo liberale Guy Verhofstadt ha spiegato che il prolungamento della presenza della Gran Bretagna nell'Unione non dovrebbe superare la data delle elezioni europee del 23-26 maggio, per evitare che si ponga la questione della rappresentanza del Regno Unito nel Parlamento europeo. Per il capo-negoziatore comunitario Michel Barnier, «non è mai stato così elevato il rischio di una uscita del paese dall'Unione senza un accordo», e quindi disordinata.

«La nostra determinazione è evitare uno scenario di questo tipo, ma abbiamo anche la responsabilità di essere lucidi», ha proseguito l’uomo politico francese. «È la ragione per cui intensificheremo i nostri sforzi per prepararcia questa ipotesi». «Questo lavoro - ha aggiunto Michel Barnier - dovrà essere accelerato, insieme a tutti i partner e gli attori che in tempi strettissimi potrebbero essere costretti ad adottare misure d'emergenza per far fronte alle possibili conseguenze di questo scenario».

Dalle capitali europee sono giunti segnali di evidente preoccupazione, in attesa di capire cosa Londra vorrà fare per evitare una hard Brexit. Il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz ha parlato «di giorno triste per l’Europa», mentre il premier belga Charles Michel ha esortato Londra «ad assumere le responsabilità delle proprie scelte». Il portavoce del Consiglio europeo Preben Aamann ha assicurato che «i Ventisette rimarranno uniti così come lo sono stati» in questi anni di negoziato.

L'accordo di divorzio, negoziato tra Londra e Bruxelles e lungo poco meno di 600 pagine, è stato bocciato a Westminster ieri sera con 432 voti contrari e 202 voti a favore. La sconfitta per la signora May era prevista, ma non così sonora. Il partito conservatore ha votato in massa contro l’intesa. Ciò detto, il governo May dovrebbe sopravvivere a un voto di sfiducia. Ai Tories non conviene in quesa fase andare ad elezioni anticipate, tenuto conto della loro impopolarità.

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