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Opel: concessionari europei pronti a rilevare il 20%

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LA CRISI

Opel: concessionari europei pronti a rilevare il 20%



I concessionari europei della Opel (Eureda) hanno proposto un piano di salvataggio dell'azienda, che prevede l'acquisto di una una partecipazione del 20 per cento nel capitale della società.
Lo scrive il quotidiano 'Rheinische Post', al quale fonti bene informate di «Eureda» hanno confermato che il progetto, elaborato dai concessionari su una durata di tre anni, prevede di versare in un fondo apposito una quota di 150 euro per ogni auto venduta, per un totale annuo di 225 milioni di euro. In cambio i concessionari Opel chiedono alla casa automobilistica fino al 2013 uno sconto su tutti i modelli di auto da commercializzare e sulle parti di ricambio.
La Opel dovrebbe trasformarsi in una società per azioni, in cui la General Motors otterrebbe una partecipazione minoritaria, mentre il resto delle azioni andrebbe distribuito tra i dipendenti dell'azienda e un nuovo investitore.
Il concessionario Peter Dahlmann ha confermato al giornale che il 90 per cento dei suoi colleghi tedeschi è già pronto a sottoscrivere un accordo per l'ingresso nel capitale di Opel.
Nel frattempo uno studio del «Car» (Center Automotive Research) ha calcolato che un'eventuale procedimento di insolvenza della casa di Ruesselsheim verrebbe a costare allo Stato tedesco quasi il doppio dei 3,3 miliardi di euro sollecitati dai manager Opel per il salvataggio dell'azienda. In caso di fallimento di Opel, infatti, il governo tedesco dovrebbe accollarsi costi per 6,5 miliardi di euro per gli assegni di disoccupazione ai lavoratori che perderebbero il posto. Il presidente di «Car», Ferdinand Dudenhoeffer, ha poi spiegato che un fallimento di Opel produrrebbe un calo del 30 per cento nel fatturato delle aziende fornitrici, 200 delle quali non riuscirebbero a sopravvivere. A fare le spese di un'eventuale scomparsa della casa automobilistica tedesca sarebbero 100 mila persone, tra dipendenti e lavoratori dell'indotto.

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