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Rick Wagoner, la biografia del manager simbolo della crisi dell'auto

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Mercato e industria

Rick Wagoner, la biografia del manager simbolo della crisi dell'auto

Rick Wagoner lascia la guida di General Motors dopo otto anni: su richiesta dell'amministrazione Obama Wagoner accetta di dimettersi dalla società in cui ha trascorso la sua intera carriera essendovi approdato nel 1977.
Con Wagoner al timone il colosso di Detroit ha attraversato alcuni dei momenti più difficili della sua storia centenaria: da più parti Wagoner è considerato l'uomo simbolo della crisi di Detroit, la capitale americana dell'auto.
Nato il 9 febbraio 1953 a Wilmington (Delaware), Wagoner è cresciuto in Virginia, a Richmond, e si diplomato al John Randolph Tucker High School, dove è stato nominato miglior studente della sua classe. Laureatosi nel 1975 alla Duke University, dove aderiva alla confraternita Delta Tau Delta, Wagoner prima di prendere coscienza del suo 'amorè per i numeri si è dedicato prevalentemente al basket (militava nei Blue Devil), tentando una carriera nel settore. La sua affinità con i numeri è poi venuta allo scoperto e gli è valsa un Mba alla Harvard Business School nel 1977.
Subito dopo Harvard, Wagoner è entrato (sempre nel 1977) nelle file di Gm come analista nell'ufficio di tesoreria. Nel 1981 è divenuto tesoriere della divisione brasiliana di Gm, all'interno della quale è poi stato nominato managing director.
La sua carriera all'interno di quella che allora era la prima casa automobilistica al mondo prosegue negli anni seguenti, duranti i quali assume le redini delle attività nord americane.
Nel giugno del 2000 viene nominato amministratore delegato di Gm, e nel maggio 2003 anche presidente.
Durante gli otto anni in cui Wagoner è stato alla guida della società, Gm ha affrontato molte sfide e ha festeggiato il suo primo secolo di vita (è stata fondata nel 1908 su iniziativa dello speculatore finanziario W. C. Duran). Dal giugno del 2000 ad oggi il titolo Gm ha perso circa il 98% del proprio valore, passando dai circa 60 dollari di otto anni fa a un minimo di 1,27 dollari toccato nel marzo 2009.
Quella con cui l'industria automobilistica mondiale si confronta attualmente non è la prima crisi che Wagoner si trova a gestire in Gm: già negli anni '90 Wagoner e l'allora presidente e amministratore delegato John F. 'Jack' Mack furono costretti a una dura riorganizzazione della società per farla tornare alle 'originì e correggere così quelli che furono definiti «30 anni di errori a livello manageriale».
La crisi attuale, però, ha messo quasi definitivamente in ginocchio Gm che, alla fine del 2008, ha rischiato di finire a corto di liquidità: la recessione infatti è giunta in un momento in cui Gm era già debole a causa della crescente concorrenza, soprattutto asiatica. L'amministrazione Bush ha concesso a Gm fondi pubblici per 13,4 miliardi di dollari. E ora la casa automobilistica, che proprio quest'anno ha perso il titolo di regina al mondo per vendite superata da Toyota, ne chiede ulteriori 16,6.
Wagoner, così come gli amministratori delegati di Chrysler e Ford, è stato sommerso nei mesi scorsi da critiche per essere volato a Washington a caccia di fondi pubblici a bordo di un aereo privato: nella seconda audizione in Congresso per ottenere risorse indispensabili per la sopravvivenza, Wagoner si è spostato a Washington da Detroit in auto.

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