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Mercato e industria

Marchionne: Fiat può salire fino al 51% di Chrysler Opel è un'opportunità

Fiat può salire al 51% nel capitale della Chrysler, mentre i colloqui con Opel possono essere una buona opportunità. È la posizione dell'amministratore delegato del gruppo Fiat, Sergio Marchionne, espressa agli analisti nella conference call. Il contributo di asset strategici di Fiat in Chrysler, ha detto Marchionne, permetterà al Lingotto di salire inizialmente del 20% nella casa americana per passare al 35% «al raggiungimento di determinati obiettivi». La casa di Torino possiede inoltre una call option della durata di 7 anni per salire di un altro 16% in Chrysler. Fiat, ha chiarito l'amministratore delegato, non potrà comunque ottenere la maggioranza finché Chrysler non restituirà i prestiti avuti dal Tesoro Usa. Intanto giungono segnali positivi dai sindacati americani e canadesi per la conclusione della trattativa tra Fiat e e la casa di Detroit.

«Proseguiremo nella ricerca di alleanze»
Marchionne ha precisato che il Lingotto vuole proseguire nella sua politica di ricerca di alleanze e conferma di non vedere ostacoli al raggiungimento di un'intesa con Chrysler. Marchionne, rispondendo alle domande degli analisti, è convinto che Fiat porti «sufficiente tecnologia a Chrysler» per avere in cambio una quota del costruttore, pur precisando che Fiat non metterà soldi in Chrysler. «Non ci siamo impegnati a darle cash, a concederle un sostegno finanziario», ha detto l'a.d. del Lingotto.

Opel un'opportunità, ma nulla di stabilito
Un'opportunità per Fiat è rappresentata, ha detto Marchionne in cda, anche da Opel, divisione europea della Gm. «Non devo annunciare niente quanto a Opel, poichè non c'é niente di stabilito. Non abbiamo colloqui diretti con Opel», ha chiarito l'a.d. del Lingotto, pur dicendosi aperto al dialogo con tutti i costruttori. Dopo l'intensa giornata di oggi, Marchionne partirà di nuovo domani per gli Stati Uniti, per riprendere il confronto ancora aperto con la Chrysler. Si tratta del quarto viaggio in Usa dell'amministratore delegato del Lingotto - che si è detto «totalmente focalizzato» per portare a termine l'operazione con Chrysler - in vista della scadenza dell'ultimatum del 30 aprile posto dal presidente Barack Obama per la definizione dell'intesa.

Superata la parte peggiore della crisi
Fiat punta a una quota pari al 9% del mercato in Europa occidentale nel 2009 (+0,8%) rispetto al 2008, in un anno che vedrà, secondo Marchionne, un calo del 10% nel Vecchio Continente. Per l'Italia, Fiat pensa a una quota di mercato pari al 33 per cento. L'a.d. del Lingotto è convinto che il gruppo abbia già visto la parte peggiore del ciclo negativo. La reazione del gruppo torinese, «incredibilmente» positiva per Marchionne, permetterà nel 2009 di superare il miliardo di risultato della gestione ordinaria e i 100 milioni di utile netto.

Non abbandoneremo Cnh e Iveco per sostenere l'auto
Fiat non abbandonerà Cnh o Iveco per sostenere l'auto. «Cnh e Iveco sono asset molto preziosi del gruppo, abbiamo lavorato duramente per portarli a questo livello e sarebbe quindi stupido disfarsene», ha chiarito Marchionne. «La soluzione é altra. Bisogna allearsi (nell'industria dell'auto) e consolidarsi, questo é il modo per avere risultati. Non sacrificare quello che si é ottenuto con tanto lavoro», ha aggiunto l'a.d. di Fiat, che ha anche ipotizzato che Cnh possa guardare a una joint venture se la possibilità di finanziamento sul mercato Abs resterà debole. Prevista una riduzione di organico del 10-15% degli impiegati della società, che sono in tutto circa 10.000. Gli esuberi sono quindi tra 1.000 e 1.500 colletti bianchi degli stabilimenti di tutto il mondo.
(M. Do.)

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