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Stronach, l'anti-Marchionne dal "braccio d'oro"

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Mercato e industria

Stronach, l'anti-Marchionne dal "braccio d'oro"

Una vita da "self made man" e l'aver costruito dal nulla un impero economico che spazia dall'industria delle componenti automilistiche - core business della sua creatura prediletta, la Magna international - alle costruzioni, dal calcio all'ippica (con la Magna entertainment) , non gli avevano ancora dato la popolarità che l'ambizione di rivaleggiare con la Fiat per la scalata della Opel gli sta regalando in queste settimane sulla grande ribalta della finanza internazionale. Di certo nella biografia di Frank Stronach, settantaseienne fondatore del colosso canadese che ha sfidato il Lingotto nella contesa per l'acqisizione di Opel, non mancano i colpi a sensazione.
Nato da una famiglia operaia e cresciuto a Kleisemmering, poco più di un villaggio alla periferia di Graz in Austria, Franz Strohsack - nome originale del magnate austro-canadese - parte dalla gavetta dopo l'approdo a Montreal nel 1954 come emigrante con un diploma di meccanico, prima di diventare presto - per il suo successo negli affari -"l'austriaco dal braccio d'oro".
Soltanto tre anni più tardi, Stronach mette il primo mattone del suo colosso industriale fondando la Multimatic, progenitrice dell'attuale Magna international.
Ma il miliardario austriaco finora, più che per la sua fortuna economica con la Magna, aveva fatto parlare di sé per la passione del calcio e dei cavalli. Porta la sua firma il finanziamento per la costruzione nel 2004 dell'ippodromo di Ebreichsdorf nei pressi di Vienna, un forte investimento collegabile all'ingresso nel mondo delle scommesse con l'agenzia ippica Magna entertainment corporation.
Altrettanto dispendioso si è rivelata per Stronach la passione per per il calcio, praticata come sponsor di diversi club tra cui il glorioso Austria Vienna fino allo scorso anno. Un po' come la Fiat con la Juventus, solo che Stronach non si é accontentato di fare il mecenate. Ma ha voluto anche comandare e dal 1999 fino al 2005 ha svolto l'incarico di presidente della lega calcio austriaca.
Intervistato appena venerdì scorso da un quotidiano austriaco, l'industriale austro-canadese ha smentito di volere entrare direttamente nella proprietà di opel e si é proposto come intermediario per favorire l'acquisizione da parte dei russi di Gaz e Sberbank.
Sta di fatto che il suo nome continua ad aleggiare sul salvataggio di Opel. Del resto non sarebbe il primo tentativo di magna di incorporare un grosso marchio automobilistico. Due anni fa Stronach aveva provato invano a mettere le mani sulla Chrysler al momento del divorzio da Daimler. Tentativo fallito, ma dal quale ha comunque ottenuto dalla casa di Detroit. Non ce l'ha fatta, l'ordine per la fabbricazione delle jeep modello Grand Cherokee e Commander destinate al mercato europeo.

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