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Porsche-Volkswagen: due miti, un solo padre

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LA STORIA

Porsche-Volkswagen: due miti, un solo padre

  • –Virginio Di Carlo

Difficile dire se Ferdinand Porsche avrebbe comunque conquistato un posto nella teogonia dei costruttori di automobili senza aver ottenuto da Adolf Hitler - alla metà degli AnniTrenta - quella commisione per la progettazione della prima "auto del popolo", la Volkswagen. Forse proprio alla richiesta di dare forma e realizzazione a quel progetto del Fürer - la creazione di un'auto che non costasse più di 1000 marchi, in modo da essere alla portata dello stipendio di un operaio - questo ingegnere austriaco, nato in Boemia e vissuto per grande parte dellla sua esistenza a Stoccarda, deve la fama immortale del suo nome e del suo marchio.
Di certo l'inscindibile connubio, che da oltre settanta anni, lega due marchi leggendari dell'auto - come appunto Porsche e Volkswagen - trova pochissimi esempi nella storia delle dinastie industriali.
Nato a Maffersdorf nel 1875 in una famiglia cattolica, ma di costumi calvinsti, Porsche si trasferisce a Vienna nel 1898, dove lavora prima presso la Béla Egger Electrical company e poi presso la Jakob Lohner & C., fabbriche di carrozze per per la casa imperiale e per le dinastie regnanti di mezza Europa. E' una fase cruciale per la diffuisone dell'automobile, che inizia in quegl'anni a diventare realmente uno strumento della vita quotidiana. L'occasione si presenta con la grande Esposizione universale di Parigi del 1900, dove viene presentata l'auto elettrica Lohner-Porsche (forse il primo prototipo di auto elettrica della storia), che regala enorme fama all'ingegnere austriaco. Ma è ancora presto perla nascita del mito Porsche, che vede la luce solamente nel '31, con l'apertura dello studio di progettazione di Stoccarda. Tre anni più tardi l'incontro di Porsche con Hitler. E solo nel '38 l'uscita del "Maggiolino", l'auto che inaugura l'avvio della produzione di Volkswgen: l'auto del popolo, l'auto per tutti. Ma anche l'archetipo di quasi tutti i futuri modelli Porsche.
Dal matrimonio tra Ferdinand Porsche e Aloisia Johann Kaes nascono gli eredi della leggenda Porsche: Louise (1904 -1999) e Ferdinand Anton Ernst (1909 -1998), detto "Ferry", che lo accompagna e sostituisce alla guida dell'azienda.
Il 1948 è l'anno di nascita della prima vera Porsche: il modello 356. Un'auto che ricalca nella meccanica il motore boxer a quattro cilindri e collocato in posizione longitudinale posteriore a sbalzo,della Volkswagen. Anche sotto il profilo del design, la somiglianza tra il "Maggiolino" e la 356 risulta impressionate: con un po' di fantasia si può scorgere in entrambe le vetture la foggia di uno scarabeo. Solo che qualcuno sembra aver poggiato un piede sopra la carrozzeria della 356.
Nel 1951, Ferdinand Porsche muore nella "sua" Stoccarda. Due anni dopo vede la luce la 550 Spyder, una barchetta studiata appositamente per le competizioni con un motore boxer a quattro cilindri di 1498 cc e una potenza specifica di 73,4 cavalli per litro: un rapporto di coppia non indifferente per un'auto di quel periodo. La 550 - chiamata anche "little bastard" - passa alla storia anche per il fatto che James Dean era al volante di una di queste quando ebbe l'incidente che ne causò la morte. Nel 1963 Ferdinand Alexander Porsche, figlio di Ferry, crea la 911: un'altra vettura sportiva con motore boxer sei cilindri raffreddato ad aria, che partecipa ad alcuni rally vincendo quello di Montecarlo per ben due volte. In fase di progetto, la vettura avrebbe dovuto chiamarsi 901, ma ben presto dovette essere modificato il nome a causa del fatto che la Peugeot aveva già brevettato e registrato tutte le cifre con lo zero nel mezzo per le sue vetture. Nel '75 Porsche crea il suo primo modello con turbocompressore, la 911 turbo con cilindrata di 2.7 litri.

Il resto è storia recente, con la produzione - nel '96 - della Boxster e nel 2002 della Cayenne, il primo suv della casa di Stoccarda, creata in collaborazione con Volkswagen.
Oggi Porsche - che ha un fatturato annuo di circa 6 miliardi di euro e oltre 11mila dipendenti - è guidata da Ferdinand Piëch, figlio di Louise Porsche e dell'avvocato viennese Anton Piëch e nipote del "genio di Maffersdorf".

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