Motori24

Stop agli autovelox che arricchiscono Comuni e gestori

  • Abbonati
  • Accedi
Norme

Stop agli autovelox che arricchiscono Comuni e gestori

  • –di Gianni Trovati


La multa serve a prevenire gli incidenti, più che a permettere a Comuni e amministrazioni pubbliche di lucrare sulle tasche di chi è troppo disinvolto al volante. Su questo "banale" concetto si gioca la sfida decisiva del restyling al Codice della strada, su cui il Parlamento ha deciso di accelerare affidando l'approvazione alla commissione per arrivare al via libera in poche settimane.
Il concetto in sè è tutt'altro che nuovo, ma sui punti più delicati del disegno di legge si sono già scatenate altrettante battaglie dall'esito ancora incerto. Sono tre, ormai classiche per chi segue le vicende della strada: autovelox, semafori intelligenti e destinazione delle risorse che si ottengono con le multe.
Sugli «strumenti automatici di misurazione della velocità» il testo che la commissione trasporti della Camera sta elaborando in accordo con i colleghi del Senato (per rendere il più rapido possibile il passaggio a Palazzo Madama) sferra l'attacco più temuto sugli affidamenti degli apparecchi. Se la norma arriverà intatta all'approvazione, i Comuni potranno fotografare gli automobilisti veloci solo con apparecchi di proprietà o in locazione finanziaria e utilizzati direttamente dai soli poliziotti locali.
Da lì arriverebbe un colpo d'accetta a uno dei pilastri economici dei «global service» della multa, cioè all'affidamento di tutte le operazioni ai privati pagati in percentuale sulle contravvenzioni, in una idilliaca comunanza di interessi fra sindaci e gestori che a volte ha gonfiato le casse comunali con una forza inarrivabile per qualsiasi imposta locale.
Il destino della norma non è ancora al sicuro, mentre il lavoro parlamentare registra i primi cedimenti sulla collocazione degli apparecchi. La versione originaria era draconiana: niente apparecchi della polizia locale sulle «strade extraurbane principali e secondarie». Nel corso dei lavori le strade «secondarie» già sono sparite, e anche sulle «principali» si sta trattando.
La polizia locale, in lotta contro una sorta di complesso di inferiorità nei confronti di Ps e carabinieri, si è subito scagliata contro il provvedimento in itinere sostenendo insieme ai sindaci che con i limiti preannunciati tutti avrebbero pagato gli eccessi di pochi furbi.
Il braccio di ferro potrebbe riportare i poliziotti locali su tutte le strade extraurbane, a patto che l'autovelox funzioni solo quando c'è la pattuglia: un modo per rendere almeno molto impegnativo la trasformazione in zecca comunale del rettilineo appena fuori dal paese. Contro gli autovelox "mimetici" come soldati in battaglia, invece, è già intervenuta la Cassazione, che nella sentenza 11131 del marzo scorso ha imposto di segnalare il rischio-foto almeno 400 metri prima dell'apparecchio. Nel Ddl all'esame del Parlamento il cartello luminoso per segnalare la presenza di autovelox, che era solo una possibilità insieme alle indicazioni tradizionali per la legge 160/2007, diventa obbligatorio.
Sui T-red, gli apparecchi ai semafori che castigano chi passa con il rosso, l'attenzione ha spiccato il volo dopo l'ondata di sequestri con cui carabinieri e fiamme gialle lo scorso inverno hanno colpito tutti i Comuni con record di incassi da multe (da Comabbio, in provincia di Varese, con 2.856 euro ad abitante a Villanova Biellese, 2.015: si veda Il Sole 24 Ore del 9 febbraio; tra i sequestri di autovelox dei giorni scorsi c'è invece Vinzaglio, Novara, 11esimo nel 2007 con 584 euro a persona). Al riguardo il disegno di legge non fa molto, prevedendo la possibilità che il semaforo intelligente indichi quanti secondi mancano al rosso, e allo scattare della tagliola.
Se questi principi arriveranno al traguardo, saranno forse meno indigeste per gli automobilisti anche le super-multe per gli eccessi di velocità in arrivo con la stessa norma: 500 euro, invece di 370, con sospensione della patente da tre a sei mesi (invece che da uno a tre) per chi supera i limiti di oltre 40 chilometri orari, e 779 euro, anziché 500, se il velocista sfonda i 60 chilometri orari di eccesso (performance necessaria anche per perdere 10 punti, che oggi si abbandonano già a + 40 Km/h), mentre diminuisce la tagliola dei punti patente (si veda il grafico). Anche perché il Ddl prova a mettere in pratica una delle norme più ignorate del Codice della strada, cioè la destinazione obbligatoria al miglioramento delle strade del 50% dei proventi da multe. I Comuni inadempienti, secondo il progetto parlamentare, si vedranno tagliare del 3% i trasferimenti statali. E un obbligo simile (sul 20% delle entrate) toccherà anche allo Stato.

Graduatoria città

© Riproduzione riservata