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Design: tra fughe in avanti e ritorno al passato

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TREND & SCENARI

Design: tra fughe in avanti e ritorno al passato

  • –di Silvia Baruffaldi

Liscia o gassata? Sui gusti non si discute e il car design cerca di accontentare tutti. A un estremo del mercato si pone chi, come Volkswagen, ha fatto della massima semplificazione un credo estetico. Sulle nuove Golf e Polo calandre cromate e orpelli pretenziosi sono stati eliminati in favore di un disegno essenziale, eppure fortemente evocativo della storia dei due modelli.
È il nuovo corso stilistico voluto dal capo del design del gruppo, Walter de' Silva, e dal direttore creativo Flavio Manzoni. Anche per Audi de' Silva ha seguito il concetto della purezza formale: in questo caso la calandra single frame è ben evidente, come si addice a un marchio premium, ma le silhouette sono definite da pochissime linee e il segreto dell'eleganza dinamica dei quattro anelli sta tutto nella modellazione magistrale delle superfici.
Non si fa invece economia di linee in casa Ford, dove l'approccio è diametralmente opposto, ma con altrettanti riscontri positivi, visti i dati di vendita della nuova Fiesta. Una vettura che si fa notare per i tratti decisi, i cambi di profondità tra i volumi e una linea di cintura che si tuffa in avanti consegnando una coda alta e sfaccettata. Un bel salto generazionale per Ford, come conferma l'aspetto un po'... sovietico della Fusion, ancora a listino ma lontana anni luce dall'attuale estetica dell'ovale blu.
Anche Opel ha trasformato decisamente i suoi prodotti. Al di là del titolo di "Auto dell'Anno 2009", la Insignia vanta uno stile originale, connotato e molto curato nei dettagli. Un trend che va consolidandosi: le prime immagini della nuova Astra lasciano apprezzare forme scolpite e dinamiche, opera del team di design di Gm Europe guidato da Mark Adams.
C'è anche chi diversifica al l'interno dello stesso marchio, come Citroën. Al salone di Francoforte, in settembre, il "Double chevron" svelerà la sua nuova C3 a fianco della concept Ds Inside, prototipo ora completo di interni. Una doppia interpretazione del segmento B sulla stessa piattaforma: la prima evolutiva in chiave dinamica della inconfondibile silhouette tondeggiante della attuale C3, la seconda anticipatrice di un prodotto di serie molto di tendenza, dedicato a chi preferisce l'auto che non passa inosservata.
Meglio fare attenzione, però, alle complicazioni estetiche: rischiano di appesantire il risultato finale. Un po' come è accaduto alle ultime Mercedes-Benz Classe C e Classe E, quest'ultima detentrice di un fantastico Cx di 0,25, insospettabile vedendo i volumi massicci e pesantemente scolpiti dell'esterno, lontani dallo stile anni Novanta impostato dall'allora direttore del design Bruno Sacco.
Intanto, sono in corso movimenti ai vertici dei centri stile che lasciano immaginare evoluzioni e futuri cambiamenti di rotta. Patrick Le Quément, per anni portavoce dell'avanguardia francese al design Renault e più di recente vittima di una sobrietà imposta dal management, sta per cedere il testimone a Lauren van den Acker, già capo dello stile Mazda. Difficile che l'affascinante "design dei flussi" delle concept car del marchio giapponese si diffonda in terra di Francia, ma le premesse per una ripresa della creatività sembrano esserci tutte. Incuriosisce, infine, l'alleanza Fiat-Chrysler per le future implicazioni stilistiche: sarà molto interessante scoprire cosa nascerà dalla sinergia dei due centri di design.

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