Motori24

Il settore sollecita nuovi aiuti

  • Abbonati
  • Accedi
MERCATO

Il settore sollecita nuovi aiuti

  • –di Gian Primo Quagliano

In vista del giro di boa di metà anno il mondo dell'auto si interroga su quanto è già avvenuto nella prima metà di questo "orribile 2009", su quanto potrà avvenire e, soprattutto, sulle politiche da adottare per rendere la crisi meno dura e traghettare il sistema verso la ripresa. Finora gli elementi di fondo del 2009 sono una partenza molto debole, un buon recupero di ordini da febbraio grazie ai nuovi incentivi seguito da un andamento delle immatricolazioni tutto sommato deludente a causa delle difficoltà di fornitura di vetture incentivate, che rappresentano solo il 23% dell'offerta.
Il primo semestre chiuderà con una struttura delle immatricolazioni diversa dallo stesso periodo del 2008: eccezionale crescita delle motorizzazioni a gas, cali contenuti per i segmenti A e B, contrazioni più severe per tutti gli altri segmenti, particolarmente accentuate nel caso delle auto aziendali.
Santo Ficili, responsabile mercato Italia di Fiat Automobiles, è però abbastanza fiducioso: «Le vendite dovrebbero recuperare in giugno e più ancora in luglio, e mi aspetto un discreto secondo semestre». Anche l'Unrae, l'Unione delle case estere, non vede uno scenario catastrofico: l'anno potrebbe chiudere a 1.950.000 vendite, con un calo sul 2008 (meno del 10%), tutt'altro che drammatico rispetto all'inizio del l'anno. L'Unrae pensa però che il Governo debba nuovamente intervenire a sostegno della domanda secondo linee illustrate dal segretario generale Gianni Filipponi: offrire, come in Germania, la possibilità di acquistare con incentivi alla rottamazione qualsiasi tipo di auto, rivedere la pesante fiscalità sull'auto aziendale, introdurre una Tremonti-ter.
Guido Rossignoli, direttore generale dell'Anfia, ritiene «necessario mantenere gli attuali incentivi che hanno funzionato bene. Sarebbe opportuno un phase-out progressivo, con estensione alle auto a noleggio e offrendo al mercato soluzioni efficaci di accesso al credito. E appare necessario mantenere gli attuali aiuti ai veicoli ecologici per almeno tre anni».
Secondo Gian Franco Soranna, direttore di Federaicpa, la federazione delle associazioni dei dealer, «poiché le concessionarie sono entrate nella crisi già appesantite sul piano economico e finanziario, occorre una forte attenzione delle case soprattutto per i livelli di profittabilità corrente delle reti, assicurando maggiori certezze».
Per il presidente dell'Aci Enrico Gelpi «dopo l'automobile ci sarà ancora l'automobile», ma serviranno politiche per renderla sempre più compatibile con le esigenze della sicurezza e dell'ambiente. E a proposito di politiche, ciò che più conta in questa fase è la tempestività.
«Noi – dice Giada Michetti, amministratore delegato di Promotor International – abbiamo reagito velocemente alla crisi dei saloni facendo un grande sforzo per offrire alle case e al pubblico l'occasione di partecipare, a dicembre, a un'edizione del Motor Show eccezionale per qualità e contenuti».
Tutte queste opinioni sono emerse in un recente convegno svoltosi all'Università di Bologna su «L'auto a metà del guado nell'anno orribile 2009» e promosso da Centro studi Promotor, Continental Italia e facoltà di Scienze statistiche. Accanto ai rappresentanti istituzionali del settore, sono intervenuti molti numeri uno di case automobilistiche e della componentistica, inpegnati in una tavola rotonda che ha offerto spunti di notevole interesse.
Per Jacques Bousquet, direttore generale di Renault Italia, «gli incentivi funzionano. Ma occorre operare già da subito per il 2010, stabilizzando gli incentivi su un arco di tempo maggiore di un anno ed estendendoli alle fasce del business ancora in sofferenza». Alessandro De Martino, ad di Continental Italia, sostiene che «tra i settori dimenticati vi è certamente la componentistica, che vive una situazione molto difficile: I suoi problemi andrebbero quindi considerati in una politica industriale coordinata di medio periodo che tenga conto di tutti i settori dell'automotive: Le case costruttrici devono, a loro volta, ritrovare una strategia industriale – come sta facendo la Fiat – senza lasciare che siano solo i governi a disegnare il futuro del settore».
Massimo Mazza, direttore di Vw Italia, ritiene che «il quadro normativo del settore sia carente di regole certe di lungo periodo, mentre nel breve occorre prevedere sostegni finanziari alle reti di vendita».
In conclusione Roberto Matteucci, ad di Gm Italia, ha affermato che «in un quadro che costringe le case ad adeguarsi con grande velocità ai mutamenti del mercato e alle decisioni di acquisto dei consumatori, è necessario che il sistema creditizio torni a finanziare adeguatamente il settore supportando tutta la filiera automotive, perché la mancanza di liquidità è oggettiva».
In sintesi, a metà del guado per gli addetti ai lavori il mercato automobilistico italiano è in una situazione seria, ma non drammatica. Sono comunque necessarie nuove misure del Governo e politiche coerenti con una visione di medio termine ma efficaci nel breve da parte di tutti gli operatori.

L'autore è il direttore del Centro studi Promotor

© Riproduzione riservata