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Fiat svilupperà le auto elettriche negli Usa: sindacati in allarme

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Mercato e industria

Fiat svilupperà le auto elettriche negli Usa: sindacati in allarme

Chrysler sarà il centro di competenza del gruppo Fiat a livello mondiale per le vetture ibride ed elettriche. Paolo Ferrero, senior vicepresident di Chrysler Powertrain, nel suo intervento nel corso della presentazione del piano di rilancio della casa americana alla comunità finanziaria e ai giornalisti ad Auburn Hills. Ferrero ha aggiunto che il gruppo Fiat prevede una tecnologia diesel per i veicoli Chrysler e che é già iniziato il trasferimento della tecnologia Fiat alla Chrysler quanto al sistema Multiair, al Gdi, turbo e combustibili alternativi. Nuovi prodotti Chrysler efficienti a livello di combustibili saranno lanciati "a partire dal 2010", ha concluso.

Le prime auto completamente elettriche targate Chrysler arriveranno nel 2011. L'ambizione del Gruppo in questo ambito è differenziare nei due settori delle auto elettriche alimentate con le sole batterie (Bev) e dei veicoli ibridi (Hev e Phev).
Dal 2010 sarà già disponibile una versione ibrida del pick-up Dodge Ram 1500, mentre a cavallo tra il 2011 e il 2012 arriverà negli Usa una variante 'full electric' di un veicolo commerciale Fiat. Nel 2011 sono invece previsti dal piano per la New Chrysler altri due modelli: un Dodge Ram 1500 e un Minivan (derivato dalla nuova generazione della Voyager) entrambi appartenenti al sottosegmento dei PHEV, cioè dei plug-in hybrid. Ram 1500 e Minivan faranno parte di una flotta che avvierà le sperimentazioni nell'ambito di un accordo con il Dipartimento dell'Energia.

«La notizia che il centro delle auto elettriche e ibride si farà negli Usa è comprensibile alla luce della politica del governo Obama, ma è un problema per l'Italia. Da anni, infatti, chiedevamo che si facesse nel nostro Paese, a Torino» ha detto il segretario generale della Fiom torinese, Giorgio Airaudo. «Aspettiamo da dodici mesi - dice Airaudo - di capire come la vicenda Chrysler possa aiutare anche dal punto di vista produttivo gli stabilimenti italiani. Per questo c'è molta attesa dell'incontro con Marchionne. Aspettiamo di conoscere la definizione fino al 2014 dei modelli da assegnare ai diversi stabilimenti, a partire da Pomigliano, Mirafiori e Termini Imerese che non può chiudere. Ne ha uno nuovo solo Melfi che, oltre a mantenere la Grande Punto, ha la Punto Evo. A Mirafiori Multipla, Idea, Musa e Piccola Punto sono in scadenza entro il 2011, l'unico nuovo prodotto è la Mito, non si sa nulla sui volumi».
«La sensazione - conclude il segretario della Fiom torinese - è che ci sia una gerarchia fra Usa e Italia e che la Chrysler sia la priorità. Noi vogliamo capire quali sono i benefici per i lavoratori italiani e l'Italia. Oltre a celebrare i successi della proprietà Fiat in America, ci piacerebbe celebrare i successi dei lavoratori italiani in Italia».

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