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Gm: il numero uno europeo lascia dopo decisione Opel

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IL RIASSETTO

Gm: il numero uno europeo lascia dopo decisione Opel


La decisione di mantenere Opel non solo crea scompiglio fra i dipendenti di General Motors, ma crea un piccolo terremoto anche ai vertici della casa automobilistica americana: Peter Forster, responsabile di Gm Europa, dice addio alla società, che si appresta «ad avviare un'immediata ricerca per il ruolo di amministratore delegato di Opel. Al momento - afferma in una nota l'amministratore delegato di Gm Fritz Henderson - non sono considerati altri cambi al vertice». Forte sostenitore della vendita di Opel a Magna, Forster sarà temporaneamente sostituito - secondo indiscrezioni - da Nick Reilly, responsabile delle attività internazionali di Gm, che dovrebbe divenire numero uno ad interim di Opel e Vauxhall, mentre il vice presidente Bob Lutz dovrebbe diventare - riporta il quotidiano tedesco Spiegel - presidente ad interim del supervisory board di Opel.
Con una mossa a sorpresa Gm ha deciso nei giorni scorsi di mantenere il controllo di Opel. Il colosso di Detroit dovrebbe presentare la settimana prossima il proprio piano di ristrutturazione per Opel: «Ci sono indicazioni - ha spiegato un portavoce del governo tedesco - che la società illustrerà la prossima settimana i propri piani» per la divisione europea, che dovrebbero includere il taglio di 10.000 posti di lavoro.
Berlino - ha dichiarato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble al quotidiano Neuen Presse - non esclude la possibilità di concedere aiuti di stato a Gm per Ople nonostante la marcia indietro di Detroit sulla vendita del marchio tedesco.
Carl-Peter Forster, ieri 6 novembre ha espresso un commento critico alla scelta della casa madre americana di rinunciare alla vendita di Opel: "Una svolta così improvvisa è appena comprensibile", ha dichiarato alla "Bild am Sonntag". Forster, che avrebbe auspicato "un esito completamente diverso" della vicenda, dice di non avere spiegazioni per la decisione della General Motors e di non sapere come andrà a finire.
Alla domanda su quali saranno gli elementi chiave del progetto di risanamento per la Opel Foster rispose: "Non lo so. Lo elaboreremo nei prossimi giorni. Credo che le persone importanti, che dovranno deciderlo, non lo sappiano neppure loro".
Parole altrettanto severe nei confronti della General Motors sono state espresse oggi dal neo ministro dell'Economia tedesco, Rainer Brueder: "L'economia di mercato si nutre anche di correttezza e di rapporti reciproci", ha dichiarato Bruederle alla stampa tedesca. "A questo punto è possibile qualsiasi scenario futuro", ha detto il ministro liberaldemocratico.
"Intanto si è perso già molto tempo in discussioni inutili, costate denaro e opportunità".
I dipendenti tedeschi di Opel, preoccupati della decisione di Gm, stanno valutando la possibilità di mobilitare i lavoratori della società in altri paesi europei: circa 10.000 dei 25.000 dipendenti tedeschi di Opel hanno manifestato giovedì contro la decisione della casa automobilistica americana. Complessivamente Opel in Europa impiega 50.000 persone in cinque paesi.
Nonostante il dietrofront di Detroit, Magna sta studiando insieme a General Motors e alla casa automobilistica russa Oao Gaz la possibilità di installare un impianto di assemblaggio auto in Russia. Secondo quanto dichiarato dal presidente di Magna, Frank Stronach, al Globe and Mail, il gruppo canadese di componenti per auto è al lavoro per espandersi in Russia e stringere la collaborazione con Gm, che «vuole ancora fare qualcosa in Russia». L'intreccio delle attività di Opel e Gaz, con Magna e Sberbank come intermediari, rappresentava un punto chiave del progetto di espansione sul mercato russo del gruppo canadese. Se Gm, Magna e Gaz raggiungeranno un accordo, uno dei partner sarà l'oligarca russo Oleg Deripaska che ha il controllo di Gaz.

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