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Tesla, ecco come va la supercar elettrica

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Tesla, ecco come va la supercar elettrica

  • –di Marina Terpolilli

Per accaparrarsi un "pezzetto di futuro" basta collegarsi su internet al sito www.teslamotors.com e disporre di circa 120.000 euro "sull'unghia". È la via più rapida per accomodarsi nell'abitacolo della Tesla, l'unica supercar totalmente elettrica oggi in commercio, prodotta a San Carlos in California dalla Tesla Motors, la società statunitense creata da Sergey Brin e Larry Page, i padri di Google, assieme a Elon Musk, il fondatore di PayPal.
Sebbene sia prodotta dalla Lotus, la Tesla tuttavia ha un po' di "Made in Italy" nel DNA che gli deriva dal progetto legato in parte all'italianissima Dallara che di auto da corsa davvero ... se ne intende.
Abbiamo colto l'occasione di provarla a fondo, in anteprima, nella zona di Ancona, su quelle stesse strade che ospitano il famoso Rally del Conero. Il modello che abbiamo testato in esclusiva con la rivista EcoCar è della Energy Resources, una realtà nazionale nel settore del fotovoltaico che impiega oltre 70 ingegneri specializzati nello sviluppo delle tecnologie fotovoltaico, geotermico e minieolico e realizza un terzo dell'energia pulita marchigiana e il 5% di quella italiana, facendo risparmiare al pianeta oltre 8 mila ton/anno di CO2.
L'azienda marchigiana ha fatto della Tesla la propria auto aziendale e l'energia per loro non costa neppure quei pochi euro che sarebbero costretti a pagare i comuni mortali, poiché l'azienda è completamente autonoma dal punto di vista energetico.
Ma andiamo a scoprire più da vicino la Tesla S, in particolare questo modello "Signature 250", una versione speciale ed esclusiva, essendo la numero 107 delle 250 finora importate in Europa, come testimonia la targhetta posta in mezzo ai due sedili.
Dal punto di vista del design bisogna ammettere che è veramente bella. Una Roadster due posti schiacciata sull'asfalto che promette faville in fatto di prestazioni, ma sarà davvero così?
Il telaio, dicevamo, è quello della Lotus Elise: per accedere nell'abitacolo bisogna calarsi a bordo, ma una volta accomodati nei sedili avvolgenti (c'è pure una pompetta ad aria per regolare il supporto lombare) ricoperti in morbida pelle, ci si ritrova proiettati nel cockpit di un'auto da forte sapore racing. Al solito girando la chiave non avviene nulla, solo il consueto turbinio delle spie che si accendono a turno sul quadro, ma la Tesla è già pronta a mordere l'asfalto. La leva del cambio non c'è, è sostituita da quattro pulsanti che consentono di selezionare la modalità di guida come sui classici cambi automatici: Parking, Retro, Neutral e Drive. Sempre sul tunnel centrale è sistemato il pulsante TC che permette di disabilitare il Traction control, assieme ai tasti per il riscaldamento elettrico dei sedili. Nella consolle centrale, invece, c'è il display touch screen che dà l'accesso a un'infinità d'informazioni e regolazioni. Più in basso c'è la classica presa da 12 V per l'accendisigari e l'attacco per la USB, che in questo caso non serve per ascoltare la musica ma permette di scaricare i file da inviare al "service" della Tesla, in caso di funzionamento anomalo. Spesso, infatti, può bastare un aggiornamento e un "upload" per eliminare guasti o ripristinare le configurazioni di base, come sul un qualunque PC.
È il momento di andare: tenendo il piede sul freno, come in tutte le auto con il cambio automatico, basta premere il pulsante D (Drive) per vedere muovere in avanti la Roadster californiana. Prudentemente si spinge sull'acceleratore e subito si apprende che ha la stessa risposta delle auto tradizionali, la differenza è nel silenzio assoluto e al nostro orecchio abituato al rombo possente, quando si è alla guida di un'auto sportiva, sembra davvero che manchi qualcosa. Basta affondare con più decisione perché sopraggiunga il sibilo legato all'aerodinamica e al vento, rafforzato dal rotolamento delle gomme, vista l'accelerazione dichiarata di 3.9 secondi da 0 a 100 km/h e la velocità massima raggiungibile di 200 km/h. Nel nostro test abbiamo registrato un po' più umano 4.7 secondi nello 0-100 km/h, soprattutto perché le batterie non erano completamente cariche, mentre come velocità massima abbiamo raggiunto "solo" i 140 km/h (per ovvi motivi), che la Roadster americana ha toccato in 8.8 secondi, in meno di 200 metri.
Proprio un bell'andare per un'auto elettrica, ben lungi da tutti i preconcetti che le vogliono cittadine, lente e poco divertenti.
La Tesla ha una guidabilità eccellente, dovuta all'ottima meccanica Lotus delle sospensioni: a bracci sovrapposti nell'anteriore e multilink nel posteriore; e non di meno dalla eccellente ripartizione dei pesi, con il 35% che grava sull'anteriore e il restante 65% sull'asse posteriore. Lanciarsi nel toboga di curve e controcurve sul Monte Conero che esaltano il carattere della roadster californiana, dopo aver saggiato la Tesla in autostrada, dove per altro non sfigura per niente, riporta al piacere di guida che solo le sportive dure e pure sanno regalare. L'assetto fino a ora rigido e poco confortevole, si trasforma in un compagno di guida insostituibile lo sterzo privo di assistenza permette di pennellare ogni curva. Gli pneumatici ultra sportivi Yokohama A048 semislick mordono l'asfalto e non cedono di un millimetro, neanche quando il ritmo si fa davvero sostenuto. In questo frangente emerge un sano sottosterzo che aiuta a comprendere il limite della vettura, peraltro sempre assistita dall'elettronica di bordo: ABS con EBD, Traction Control ed ESP. Assolutamente entusiasmante anche la frenata, garantita da pinze AP Racing e dischi dalle generose dimensioni. In suo aiuto interviene il sistema di recupero dell'energia cinetica che supporta pure la frenata, mentre sul cruscotto un indicatore mostra in tempo reale il contributo alla ricarica della batteria.
Stabilire il giusto feeling con la Tesla richiede davvero poco tempo. La reazione alla spinta sull'acceleratore è veramente intuitiva e facilmente gestibile. Più difficile invece è abituarsi alle sue brucianti accelerazioni in completo silenzio, come si stesse in una navicella spaziale.
Il futuro con la Tesla è già nelle nostre mani, grazie al suo cuore pulsante che è il motore elettrico da 375 Volt, raffreddato ad aria, in grado di erogare 185 kW, ovvero 248 Cv, tra i 5.500 e gli 6.800 giri con una coppia massima di 376 Nm, disponibile da 0 a 4.500 giri. È alimentato dal pacco batterie che pesa 450 kg, composto da 6.831 celle agli ioni di litio e raffreddato a liquido. È garantito per 7 anni/60.000 km ma nel proprio ciclo di vita arriva a percorrere fino a 160.000 km. Non è prevista la sostituzione, tuttavia se il proprietario dovesse "dimenticare" di ricaricare la sua Testa per troppo tempo mandandolo in tilt, occorreranno 10.000 euro, pari a circa un decimo del costo dell'auto, che parte appunto da 99.000 euro, più Iva, per la versione base. Per un "pieno" di elettricità la Tesla, secondo quanto dichiarato dalla Casa madre, richiede 3,5 ore utilizzando però il modulo "high charge" denominato Tesla Motor Home Connector, che ha bisogno di una comune presa a 240 Volt in grado erogare almeno 15 kWh, altrimenti per arrivare all'autonomia dichiarata i tempi si allungano parecchio.
Delle quattro modalità di carica, la Standard è quella predefinita, ed è anche quella in cui torna la vettura ogni volta che viene spento il quadro. La Storage invece è raccomandata nel caso in cui non si utilizzi la vettura per lunghi periodi per non danneggiare il pacco batterie. In Range la batteria è caricata al massimo livello possibile. Limita la potenza del motore al 50% e massimizza l'autonomia della vettura. Infine in Performance mode, la Roadster è in grado di erogare la massima potenza. Questa modalità porta la batteria ad una temperatura di esercizio elevata riducendone però la durata: è attivabile anche con la chiave, ruotando la stessa nel blocchetto oltre la posizione ON e una volta inserita si accende una spia "P" in blu sul cruscotto. Sia la Performance sia la Range, se usate a lungo, danneggiano la batteria.
Fondamentale per il controllo e utilizzo corretto della carica è l'unità PEM (Power Electronics Module), che gestisce i flussi della potenza e monitora le temperature di esercizio della batteria.
L'autonomia dichiarata per questo "gioiellino" è di 320 km, ma varia secondo il settaggio dell'erogazione dell'energia accumulata nel pacco batterie e dall'abilità del guidatore nello sfruttare il recupero dell'energia in discesa e in frenata. La Tesla è un'automobile per tutti gli usi, viaggia bene in città e fuori, può scatenarsi da vera sportiva o portare a spasso comodamente i due occupanti, intrattenendoli con l'ottimo impianto Hi-Fi, tutto senza spendere un euro e senza inquinare. La ricarica per la Testa della Energy Resource, infatti, è offerta direttamente dal sole: consumi Zero, emissioni Zero, costo Zero.

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