Motori24

Eleganza senza tempo a Villa d'Este

  • Abbonati
  • Accedi
IL CONCORSO

Eleganza senza tempo a Villa d'Este

  • –di Stefano Pasini

Puntuale come sempre, anche quest'anno è arrivata la primavera per le automobili d'epoca di più alto livello: la stagione 2010 inizia sul lago di Como, con il tradizionale 'Concorso d'Eleganza Villa d'Este'. Questo è il nome ufficiale di un evento nato nel 1929 per esibire i capolavori delle Case automobilistiche dell'epoca e le raffinate carrozzerie che, sui loro telai, realizzavano carrozzieri come Farina, Zagato, Gurney Nutting, Figoni e Falaschi, Saoutchik e così via, il tutto ambientato nella irripetibile cornice di uno degli alberghi più fascinosi del mondo, il 'Grand Hotel Villa d'Este', appunto. Interrotto sulla scia delle vicende belliche, il Concorso venne rivitalizzato nel 1995 e dal 1998 viene sponsorizzato con elegante magnanimità dalla Bmw, che proprio in eventi di questo pregio vede la migliore affinità con le proprie vetture.

Il Concorso fa parte della ristrettissima cerchia degli eventi mondiali di più alto livello; è unico perchè ha uno stile tutto suo personale, fatto di numeri ristretti e di discrezione, qualcosa che lo allontana in maniera chiara dal gigantismo delle rassegne americane ma anche dei pretenziosi appuntamenti francesi o da quelli, oramai oceanici, che si vivono in Germania. Nell'eleganza sempre rispettosa della storia che si respira a Villa d'Este si ritrova qualcosa dello stile che si vive durante il 'Goodwood Revival' che si svolge ogni settembre nelle grandiose tenute di Lord March; non è certamente un caso che proprio l'aristocratico inglese faccia da sempre parte della giuria del concorso d'eleganza italiano.

La giuria stessa è infatti parte integrante dello stile di questo concorso. Presidente di questa unità ristretta è Lorenzo Ramaciotti, per molti anni direttore dello stile alla Pininfarina e ora nella stessa posizione apicale per il gruppo Fiat. Sotto all'espressione gentile, sempre sorridente di questo gentiluomo ormai stabilmente accasato a Torino, c'è un vulcano di creatività che ha prodotto alcune delle più belle Ferrari degli ultimi anni, ma anche un sincero appassionato per l'automobile per il suo stile. Non è un caso che attorno a sé abbia voluto, accanto ai suoi colleghi stilisti di altre Case, personalità della cultura automobilistica come Robert Cumberford o, quest'anno, il Presidente della FIVA Horst Brüning. dunque pochi giurati ma di altissima qualità e con una preparazione straordinaria.

Con una rosa di partecipanti limitata in maniera informale attorno alle 60 unità, non di più, non sorprende che sia stato necessario effettuare anche quest'anno, come in quelli precedenti, una rigorosa selezione. Molte di più sono infatti le domande di iscrizione, cosa perfettamente comprensibile considerando il prestigio di questo Concorso, ma ovviamente vengono poi ammesse solo le automobili migliori. Si badi bene che in questa ricerca del 'migliore' non vi è alcuna connotazione classista, di reddito o di patrimonio: se i pezzi di più alto livello viaggiano su valutazioni di mercato stratosferiche, molti milioni di Euro, vengono però ammesse volentieri automobili di valore molto più modesto, nel caso che la giuria ne riconosca il valore storico e la condizione effettivamente all'altezza di un concorso di questo genere. Così accanto a imponenti Bentley '8 litri', veri e propri monumenti all'industria automobilistica degli anni 30, ci possono essere le piccole biposto italiane del dopoguerra, derivate dalla Topolino, che affrontavano la Mille Miglia con pochi cavalli e molto coraggio.

Lo svolgersi dell'evento è ormai tradizionalmente articolato in tre giornate. Il venerdì è interlocutorio: i partecipanti arrivano con le loro automobili assieme agli ospiti e alla grande struttura tecnica che la BMW porta per accomodare tutti al meglio nella straordinaria cornice di questo albergo affacciato sulle rive del lago di Como, alla sera cocktail inaugurale. Il sabato le automobili vengono esposte all'interno del grande giardino del piazzale che dalla veranda dell'hotel si allunga verso la bella dependance. C'è quindi tempo a sufficienza, fino alle prime ore del pomeriggio, per passeggiare attorno alle automobili, guardarle attentamente una a una, parlare con i proprietari e raccogliere impressioni per la votazione, dal momento che tutti i partecipanti della mattinata del sabato, un evento per soli addetti ai lavori, viene data una scheda con la possibilità di votare la propria automobile preferita.

Alle 14,30 inizia quindi la sfilata vera e propria, il cuore e l'anima di ogni concorso d'eleganza. Nessuna sfilata sarebbe completa senza un eccellente speaker, e qui ce n'è uno d'eccezione come Simon Kidston, figlio di un grande appassionato inglese di automobili degli anni 30 e 40, il cui zio vinse anche la 24 Ore di Le Mans nel 1930 con una Bentley Speed Six ufficiale assieme a Woolf Barnato, egli stesso specialista nel settore delle auto d'epoca nel quale opera con la sua società, la 'Kidston SA' di Ginevra. Questo gentiluomo inglese al 100%, altissimo e molto elegante, parla quattro lingue correntemente, con un italiano assolutamente perfetto che gli permette di passare indifferentemente fra questo e l'inglese per spiegare al pubblico le particolarità di ogni automobile che sfila, delle quali conosce vita, morte e miracoli. Frequentemente lo stesso proprietario dell'automobile è un amico e allora Kidston si intrattiene, lo saluta, si scambiano due battute che fanno vedere come il mondo dei collezionisti, anche e soprattutto a questo livello, sia un mondo a sé fatto di rapporti interpersonali diretti e spesso profondi.

Alcuni dei premi del Concorso vengono consegnati già nel corso di questa prima sfilata. Uno dei più interessanti di questi è sicuramente la Coppa dell'Automobile Club di Como per l'automobile arrivata da più lontano; vincitore di quest'anno, meritatissimo, è stato Frans van Haren con la sua Mercedes 710SS del 1928, arrivato dall'Olanda per strada, guidando personalmente questo suo gioiello dal valore di vari milioni di euro.

I pezzi degni di ammirazione erano ovviamente molti. Bellissima, appena uscita da un accurato restauro, la BMW 328 del 1938 di proprietà di Mietta Pasquali Gandolfi; davvero affascinante per la sua condizione totalmente conservata (cioè mai restaurata, ma ancora perfettamente efficiente e completa) la Bugatti 57TT del 1935 di proprietà di Carlos Sielecki. Merita una particolare menzione la Lancia Florida dell'architetto LoPresto, diretta antesignana della successiva Flaminia; decisamente sotto tono, invece, la sezione dedicata ai prototipi, nella quale non si poteva che biasimare l'utilizzo del prestigioso marchio inglese Frazer-Nash su una vettura inutilmente chiassosa e dalla linea tormentata, sulla quale c'è dispiaciuto vedere il nome di Giugiaro.

Sono stati assegnati naturalmente molti altri premi nel corso di questa cerimonia; uno dei più importanti, la 'Coppa d'oro del Concorso d'Eleganza di Villa d'Este', è stato vinto dalla Maserati A6GCS carrozzata Frua di proprietà di John F. Bookout. un gioiello di automobile scoperta italiana delle linee classiche, realizzata nel 1955 su una meccanica prodotta in realtà nel 1953 per le corse; la Casa modenese infatti in quell'epoca era ancora rivolta principalmente alle competizioni, ma l'idea che le sue sofisticate meccaniche veloci potessero essere poi rivestite da delle linee così eleganti era molto attraente. Era certamente una delle automobili più belle e eleganti dell'intero concorso.

La domenica, la manifestazione cambia un po' aspetto; viene aperta al pubblico nei giardini di Villa Erba, a poche centinaia di metri dal Grand Hotel Villa d'Este, e le automobili sono allineate ordinatamente sui grandi tratti di questa villa che fu già proprietà di Luchino Visconti, mentre il pubblico viene invitato a votare per la sua vettura preferita. La domenica passa così fra incontri di vecchi amici e grandi flussi di pubblico, in attesa che arrivi la grande serata di gala con la premiazione che attribuisce il premio più importante: il 'Trofeo Bmw Group'. E' il premio assegnato dalla giuria, dunque in un certo senso è quello per la cui assegnazione vengono messe in gioco le competenze professionali, le sensibilità, le emozioni delle persone forse più qualificate dell'intera manifestazione.

Anche quest'anno, la scelta non ha lasciato spazio a discussione: la giuria ha infatti deciso di premiare la magnifica Talbot-Lago T150 C SS del 1938 di proprietà dell'americano Oscar Davis, un capolavoro caratterizzato dalla sua straordinaria carrozzeria aerodinamica 'Goutte d'Eau' firmata da Figoni e Falaschi Un vero inno al piacere delle forme sinuose, affascinanti nelle quale i carrozzieri italiani erano già allora Maestri indiscussi.

Un grande successo, dunque, come sempre; l'anno prossimo, c'è da giurarlo, il programma si ripeterà con l'unica variante di essere più grande, più raffinato, e con una scelta di automobili sempre straordinariamente accattivante. L'unica concessione l'evoluzione dei tempi è che l'appuntamento, tradizionalmente collocato attorno al 25 aprile, verrà posticipato alla fine di maggio per la indesiderabile concomitanza con la Pasqua cristiana e col più prosaico Salone dell'Automobile di Pechino. C'è da scommettere, però, che nessun appassionato vorrà comunque mancare al Concorso 2011.

Maserati A6 Gcs vince il concorso di eleganza

© Riproduzione riservata