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Pininfarina, 80 anni di stile italiano e passione per l'auto

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ANNIVERSARI

Pininfarina, 80 anni di stile italiano e passione per l'auto

  • –di Silvia Baruffaldi

Stile, eleganza, fascino inconfondibile, italianità, innovazione. E ancora, ricerca aerodinamica e tanta ingegneria. E' un mondo intero quello che ruota intorno alle automobili firmate da Pininfarina nei suoi 80 anni di attività, celebrati nella sede di Cambiano, appena fuori Torino, alla vigilia della data di fondazione, il 22 maggio del 1930.
Otto decadi di creatività di cui è testimone la nuova Collezione Pininfarina, un'esposizione di vetture allestita dal team della Pininfarina Extra – la divsione non-automotive – e inaugurata per l'occasione. Una quarantina di esemplari scelti tra i pezzi unici e i modelli prodotti in serie, dalla Cisitalia 202 Berlinetta del 1947, prima vettura nella storia dell'automobile ad essere esposta nella collezione permanente del Moma di New York, all'Alfa Romeo Giulietta Spider del 1945, l'auto che ha segnato il passaggio alla dimensione industriale dell'azienda, sino ad arrivare ai modelli di serie più recenti come la Ferrari 458 Italia e la Maserati GranCabrio. Ultima in ordine di tempo, ma non certo per attrattiva, la concept-spider Alfa Romeo Duettottanta svelata in marzo a Ginevra, protagonista inoltre della copertina del libro "Pininfarina" (di Decio Carugati, edito da Electa), che ripercorre gli otto decenni dell'azienda.
Non sono mancati gli omaggi degli ospiti d'onore, come quello del ministro degli Esteri Franco Frattini che ha chiesto ufficialmente a Paolo Pininfarina di presiedere alla collezione permanente del design italiano che verrà presto allestita alla Farnesina. La storia dell'azienda e della famiglia dal cognome unico in Italia, che da tre generazioni ne guida le attività, sono inscindibili. Così, per celebrare una collaborazione industriale che dura da quasi 60 anni, il presidente della Ferrari Luca di Montezemolo ha annunciato che la prossima rossa di Maranello (una roadster in arrivo quest'autunno) sarà dedicata a Sergio e Andrea Pininfarina.
La scomparsa drammatica di quest'ultimo, nell'agosto 2008, ha coinciso con uno dei periodi più difficili per la Pininfarina, lasciando al fratello Paolo, nuovo presidente, e all'ad Silvio Angori un compito davvero non facile. Ora i dati economici vanno meglio (nell'ultima trimestrale le perdite sono scese da 8,4 a 6,1 milioni, mentre la posizione finanziaria netta è passata da -125 a -38,2 milioni) e il quadro complessivo è quello di una realtà industriale in trasformazione. «Design, mobilità sostenibile, valorizzazione del marchio: sono i tre pilastri su cui si basano le nostre attività future», ha detto Paolo Pininfarina agli oltre 400 ospiti intervenuti alla celebrazione.
A conferma, un nuovo progetto svelato per l'occasione: la Nido EV, versione elettrica del prototipo omonimo insignito del premio Compasso d'Oro nel 2008. Una city car pensata per la mobilità urbana di domani (ha due posti ed è lunga solo 2,9 metri), che si inscrive in un progetto più ampio, il "Programma di sviluppo Nido" che prevede la nascita di due ulteriori versioni, una ibrida e l'altra elettrica, entrambe di dimensioni maggiori per offrire un abitacolo a quattro posti. Le competenze in azienda non mancano di certo, come hanno dimostrato nel corso degli anni i numerosi prototipi di ricerca con propulsioni alternative ed ingombri esterni a dimensione di città: dalle Ethos degli Anni 90 (di cui una già elettrica) alle piccole e simpatiche Eta Beta e Metrocubo, sino alla Bluecar sviluppata con il fornitore francese di batterie Bolloré.

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