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Citroën C-Zero, al volante della prima citycar elettrica

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Citroën C-Zero, al volante della prima citycar elettrica

  • –di Marina Terpolilli

Ancora una volta siamo stati chiamati a guidare il futuro. Entrare dentro la Citroën C-Zero, dà meno apprensione, non è un prototipo ma un'auto reale che sarà in vendita già dal prossimo gennaio. La conosciamo anche un po': abbiamo guidato la Mitsubishi i-MiEV e la Peugeot iOn e la C-Zero è la terza sorella che esce dalla stessa catena di montaggio della Casa giapponese che si è occupata dell'industrializzazione di tutti e tre i modelli, che hanno una piattaforma comune.
Notiamo subito le differenze: il cambio non ha la posizione B (Brake) della i-MiEV, che accentua il recupero dell'energia in frenata, PSA proprietaria dei due marchi francesi ha preferito inserire questa funzione nel pedale del freno. L'estetica invece è molto simile, solo alcune sfumature permetteranno di distinguere i tre diversi modelli quando saranno tutti in giro per le strade.
La commercializzazione infatti sarà scaglionata in Italia e la prima ad approdare nelle concessionari e con un listino di 35.900 euro, sarà proprio la C-Zero. Il prezzo è piuttosto alto, d'altro canto non ci sono più gli incentivi, a meno che la proposta di legge dell'onorevole Ghiglia non riesca a trovare una via preferenziale in Parlamento e allora potremo riparlare di mobilità compatibile visto che nel progetto sono inclusi aiuti pure per le infrastrutture.
Per adesso dobbiamo puntare invece sulla coscienza ambientalista di ciascuno di noi che vorrà acquistare un'auto elettrica, e in quella delle flotte, siano pubbliche o private, per abbassare la propria media di CO2.
Sulla guidabilità nulla da eccepire. Le auto elettriche per la loro natura sono vetture nate per districarsi nelle città in mezzo al traffico. Sono scattanti, grazie alla gran coppia del proprio motore elettrico da 47 kW (64 Cv), hanno un'ottima ripresa, e sono in grado di risparmiare "energia" durante le pause ai semafori o nelle code.
La resistenza dell'acceleratore non invoglia a strafare nella spinta a tutto vantaggio di una maggiore autonomia dell'auto, infatti la piccola franco/giapponese riesce pure a mantenere la promessa dei 150 km di autonomia secondo il più severo ciclo europeo.
L'assetto e la tenuta di strada che abbiamo potuto testare per le strade di Malmo in Svezia, sono orientati per un uso cittadino, un buon compromesso per chi desidera sempre un velo di sportività. Un vantaggio è dato dal pacco batterie posizionato sotto il pianale per lasciare lo spazio all'abitacolo e per abbassare il baricentro, lo svantaggio sono i 200 kg in più che deve portarsi appresso perché tanto pesano le batterie agli ioni di litio.
Gli interni sono abbastanza ampi da ospitare quattro persone e 166 litri di bagaglio ed il comfort a bordo è notevole, complice il silenzio assoluto che regna nell'abitacolo. Le dotazioni invece sono quelle di un'automobile "normale" a partire dal climatizzatore e dalla radio. In grande considerazione è tenuta la sicurezza, sono preseti infatti due airbag frontali, due airbag torace, due airbag a tendina e due fissaggi Isofix. Per la sicurezza attiva ci sono l'ESP il controlla della stabilità, il ripartitore elettronico di frenata (REF) e l'assistenza alla frenata di emergenza.
Il posto di guida è sufficientemente regolabile e presenta qualche novità rispetto alle comuni vetture con motore termico. Prima di tutto è presente un indicatore della carica e viene mostrata l'autonomia teorica rimanente. Le principali differenze rispetto a un veicolo termico si riscontrano a livello del quadro strumenti che mostra: un indicatore di livello di carica della batteria (composto da 16 tacche); un wattmetro (power-meter) che indica istantaneamente i livelli di consumo o di recupero dell'energia in fase di decelerazione e di frenata, grazie a una lancetta che passa davanti a zone colorate (la zona verde, indica una guida "risparmiosa", la bianca che si sta spingendo troppo, mentre la blu, "Charge", che si sta recuperando energia). Inoltre è in bella evidenza il computer di bordo, che oltre ad alcune informazioni abituali, indica l'autonomia calcolata a partire dalle condizioni di guida riscontrate negli ultimi venticinque chilometri. I parametri che influiscono sono il tipo di guida, le condizioni del traffico, la tipologia di percorso, l'utilizzo del riscaldamento o della climatizzazione. Dopo aver percorso circa 150 chilometri la vettura mette in atto tutta una serie di strategie per avvertire il guidatore che è tempo di ricaricare le batterie.
Quando il livello di carica della batteria raggiunge 2 tacche, il simbolo "indicatore" lampeggia per avvisare che è necessario effettuare la ricarica (circa 15% di energia rimanente), all'ultima tacca, lampeggia la tacca insieme al simbolo "indicatore" ed è indispensabile effettuare la ricarica.
Quando pure l'ultima tacca non viene più visualizzata, il simbolo "indicatore" rimane acceso e il computer di bordo non indica più l'autonomia. La strategia di soccorso spegne il riscaldamento o la climatizzazione. La potenza del motore si riduce progressivamente, e inoltre ad una richiesta di accelerazione sul cruscotto si illumina il simbolo "tartaruga" e il veicolo avanza lentamente. L'arresto del veicolo avviene quando si raggiunge la soglia minima di energia delle batterie, ma a questo punte anche i più sbadati saranno riusciti a tornare a casa o avranno raggiunto una delle (ancora poche) colonnine per la ricarica.
La batteria si ricarica al 100% in 6 ore, collegandosi alla corrente domestica monofase di 220 V, mediante un cavo di 5 metri dotato di una presa standard (come quella della lavatrice) e di una spina specifica per il collegamento al veicolo. A questo punto un simbolo sul cruscotto e un LED sulla scatola di sicurezza del cavo segnalano l'avvio immediato della ricarica, che si interrompe automaticamente quando la batteria è completamente carica.
È possibile effettuare una ricarica rapida tramite la presa situata sul lato sinistro dell'auto, tramite una colonnina specifica capace di erogare corrente trifase a 380 V: richiede 15 minuti per una ricarica al 50% della capacità della batteria e trenta minuti per una ricarica all'80%, ma si può ottenere il 100% con una seconda ricarica.

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