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L'appello degli operatori

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Flotte aziendali

L'appello degli operatori

  • –di Ermanno Molinari

Un quadro dettagliato del settore dell'auto aziendale è quello che emerge con particolare evidenza dal periodico rapporto dell'Osservatorio sull'auto aziendale in Italia, realizzato congiuntamente da Assilea e Unrae. Nel primo semestre 2010 le immatricolazioni di autovetture intestate a società sono state 308.484, con un incremento del 14,2% rispetto alle 270.253 del primo semestre dell'anno precedente.
Tale aumento è da attribuire a varie componenti. In particolare, è salito attestandosi al 31,8% il peso delle autoimmatricolazioni (98.038 unità), per lo più destinate a privati, come probabile conseguenza della ricostituzione delle "scorte" di auto a km 0. Inoltre, è aumentato dal 21,9% al 27,9% (86.086 unità) il peso delle immatricolazioni di autovetture intestate a società di noleggio a breve termine. Anche in questo caso si tratta di autovetture non riferibili all'uso aziendale, in quanto utilizzate sia da privati che da imprese, essenzialmente per motivi legati al turismo o a viaggi di affari. Depurando, quindi, le immatricolazioni dal fenomeno delle km 0 e dal noleggio a breve termine, si osserva un calo di oltre otto punti percentuali del peso delle autovetture aziendali in senso stretto (123.666 immatricolazioni), che rappresentano il 40,1% delle immatricolazioni a società (48,6% nel 1° semestre 2009). Queste ultime si compongono di un 19,5% di autovetture in noleggio a lungo termine (-17,2% rispetto al primo semestre 2009), di un 15,4% di autovetture aziendali di proprietà e di un 5,2% di autovetture aziendali in leasing. Nel complesso, le auto aziendali in senso stretto sono calate del 5,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il contesto non aiuta
«Il settore delle auto aziendali – dice Loris Casadei, presidente di Unrae – ha necessità evidenti di misure di sostegno. Mi riferisco in particolare, come da tempo affermiamo, alla modifica del trattamento fiscale delle auto aziendali per portarlo agli stessi livelli di quello delle maggiori nazioni europee e per questo chiediamo l'introduzione anche nel nostro paese di alcune precise misure come l'innalzamento della quota ammortizzabile dal 40% al 100%, l'innalzamento dello stesso tetto deducibile, l'aumento della detraibilità Iva dall'attuale 40% al 50% e, soprattutto, il ripristino (come già in vigore con la Legge Finanziaria 2008) della possibilità per le aziende di anticipare gli ammortamenti da 4 a 2 anni per gli autoveicoli». «Proprio quest'ultima misura – aggiunge – si rivelerebbe fondamentale per rilanciare il mercato delle auto aziendali nel nostro paese in quanto "da sola", secondo le nostre stime, avrebbe l'effetto di far crescere gli acquisti annuali di auto aziendali di ben 80-100mila unità. Ciò senza considerare gli innumerevoli benefici sociali in termini di minore inquinamento atmosferico e maggiore sicurezza che l'accelerazione del rinnovo del parco di auto aziendali, conseguente all'adozione della predetta misura, sarebbe in grado di assicurare alla comunità».
Una leva per il sistema
Rimane in ogni caso il fatto che l'auto aziendale deve essere considerata a tutti gli effetti alla stessa stregua degli altri beni strumentali indispensabili per lo svolgimento delle attività d'impresa e «in quanto tale poter costituire un fattore della stessa competitività aziendale». Unrae si è costantemente confrontata su questi temi con le istituzioni, «fornendo dimostrazione palese dei vantaggi anche a beneficio dell'erario dovuti all'introduzione dei citati provvedimenti di revisione fiscale per il trattamento dell'auto aziendale, ma la nostra azione pur registrando consenso non ha ancora avuto il riscontro di provvedimenti tangibili. E a fronte della mancanza di misure indispensabili di sostegno, sulla effettiva ripresa del mercato dell'auto aziendale permangono ancora fattori di incertezza», ragiona ancora Casadei.
Lo spaccato di Assilea
Segnali un po' più incoraggianti provengono invece dall'esame dei dati sull'andamento dei primi nove mesi del 2010 dello specifico comparto del leasing auto. «I dati dell'Osservatorio auto Assilea-Unrae – osserva Maurizio Lazzaroni, presidente di Assilea – testimoniano infatti una crescita, nei primi nove mesi del 2010, del numero delle immatricolazioni di autovetture finanziate in leasing, a fronte, però, di un ulteriore calo (-2%) dei volumi di business del settore registrato dalle statistiche dell'associazione». «In presenza di una lenta e altalenante ripresa degli investimenti delle imprese – continua Lazzaroni – le società di leasing stanno assistendo a una diminuzione dell'importo medio dei nuovi contratti stipulati, per l'effetto congiunto della richiesta da parte delle imprese di autovetture di gamma meno elevata rispetto a quelle acquisite in passato, nonché per una crescente incidenza del leasing di autovetture usate che si avvicina ormai al 20% del totale stipulato del settore». La conseguenza? «L'offerta del leasing auto si adatta alle nuove esigenze del mercato in relazione a un comparto, quello dell'auto aziendale, che, contrariamente a quello delle auto acquistate da privati, non ha beneficiato di alcun incentivo mirato». Da questo punto di vista, secondo Lazzaroni, «per quanto il trend mensile del 2010 sia stato migliore di quello registrato nel 2009, le prospettive del leasing restano incerte».

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