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L'auto chiude il 2010 in picchiata: -9,2%. Peggiore…

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IMMATRICOLAZIONI

L'auto chiude il 2010 in picchiata: -9,2%. Peggiore risultato da quattordici anni

  • –analisi di Gian Primo Quagliano*

Nel 2010 il mercato dell'auto in Italia ha subito una flessione del 9,2%, a fronte di 1.960.282 nuove immatricolazioni, contro i 2.159.464 registrati nel 2009. Nel solo mese di dicembre, invece, il calo del mercato è stato del 21,7%, con 130.319 nuove immatricolazioni, contro le 166.461 del dicembre 2009. Lo ha reso noto il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. A novembre le immatricolazioni avevano registrato un calo del 21,13% a 145.198 unità.

Il risultato del 2010 è il peggiore dall'inizio della crisi ed è anche il peggiore degli ultimi 14 anni, ma in mancanza del sostegno degli incentivi nel primo trimestre sarebbe stato ancora più negativo in quanto le immatricolazioni si sarebbero attestate intorno a quota 1.840.000. È questa, su base annua, l'attuale consistenza della domanda di autovetture nel nostro Paese ed è questo il punto di partenza per avanzare una previsione per il 2011.

All'inizio del 2010, in effetti, non pochi ritenevano che in mancanza di nuovi incentivi alla rottamazione e all'acquisto di auto ecologiche il mercato dell'auto in Italia si sarebbe attestato al di sotto di un volume di immatricolazioni di 1.800.000 unità. Non è andata così. Il risultato dell'anno è frutto di due andamenti nettamente contrapposti: un primo trimestre in cui si poteva ancora usufruire degli incentivi del 2009 per le auto ordinate prima del 31 dicembre e tre trimestri senza incentivi.

Nel primo trimestre le immatricolazioni sono aumentate del 23,33% e nei tre trimestri successivi sono calate del 20,65%. Il risultato è quello che si è visto e certo non è stato soddisfacente, ma avrebbe potuto essere ancora peggiore, confermando le previsioni di inizio anno, se la coda degli incentivi 2009 non avesse sostenuto le vendite nei primi tre mesi dell'anno. Senza questo elemento il 2010 avrebbe chiuso con ogni probabilità intorno a quota 1.840.000 autovetture.

Poiché non è al momento pensabile che vi possa essere un'altra stagione di incentivi a breve, le prospettive per il 2011 sono legate all'eventuale ripresa dell'economia, al ciclo della domanda di sostituzione e ad almeno altri due elementi di cui diremo. Come è noto, il quadro congiunturale del Paese non appare in questa fase particolarmente solido. Il recupero del prodotto interno lordo, dopo la forte caduta a cavallo tra il 2008 e il 2009, è iniziato nel terzo trimestre 2009 con una crescita congiunturale del Pil dello 0,4% a cui hanno fatto seguito nei trimestri successivi un calo dello 0,1% e poi crescite dello 0,4%, dello 0,5% e dello 0,3% (terzo trimestre 2010).

La sequenza di questi dati indica che la ripresa è debole e potrebbe anche essere in rallentamento. D'altra parte occorre considerare che indicazioni di segno opposto vengono dal clima di fiducia delle industrie manifatturiere ed estrattive, che in dicembre si è riportato sui livelli del febbraio 2008 (cioè sui livelli precedenti la crisi globale) e dal clima di fiducia dei consumatori che ha chiuso il 2010 in recupero. Un cauto ottimismo sull'evoluzione dell'economia appare dunque giustificato.

Per quanto riguarda il ciclo della domanda di sostituzione, se si considera che le auto acquistate nuove vengono mediamente sostituite con un'auto nuova dopo sei anni dall'acquisto, il 2011 dovrebbe cominciare ad essere interessato dai primi contingenti della domanda di sostituzione degli anni che hanno immediatamente preceduto la crisi. Dalla ripresa dell'economia e dal ciclo di sostituzione delle auto acquistate nuove potrebbe venire una prima spinta che potrebbe determinare un'accelerazione nella "velocità di crociera" di 1.840.000 vetture all'anno che sta caratterizzando il mercato italiano.

Vi sono però anche due altri elementi che potrebbero fornire un impulso importante. Il primo è il fatto che sono stati recentemente lanciati molti nuovi modelli ed è ben noto l'effetto delle novità sulla propensione all'acquisto di automobili. Il secondo elemento è la moderata ripresa che si sta delineando per il settore dell'auto aziendale, che è stato fortemente penalizzato dalla crisi, non ha ricevuto alcun beneficio dagli incentivi, ma ora si sta risvegliando perché le aziende si stanno accorgendo che non è economico rinviare ulteriormente la sostituzione delle auto del loro parco.

Sulla base di questi elementi si può ipotizzare che nel 2011, dopo un primo trimestre negativo (per il confronto con un primo trimestre 2010 molto positivo), possa svilupparsi una moderata ripresa della domanda che dovrebbe portare le immatricolazioni dell'anno assai vicini ai livelli del 2010 anche senza l'apporto determinante che nel 2010 è stato dato dalla coda degli incentivi 2009.

* Presidente Centro Studi Promotor

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Le immatricolazioni in Italia casa per casa (TABELLA)

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