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Marchionne a Detroit: Fiat salita al 25% in Chrysler. Tante alternative a Mirafiori in caso di vittoria del no

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Detroit - Fiat sale al 25% di Chrysler e promette: per arrivare al 51% dell'azienda americana non venderemo nessuna delle attività in Italia: né Magneti Marelli, né Iveco, né Alfa Romeo: «Ci teniamo stretto tutto» ha detto John Elkann nell'incontro che lui e Sergio Marchionne hanno tenuto con la stampa italiana al Salone di Detroit. Anche se offrono un sacco di soldi? «Anche se offrono un sacco di soldi», ha tranciato il presidente e maggiore azionista della Fiat. Chiuso anche, secondo Marchionne, il discorso con Daimler per il consolidamento nei camion.

Il Lingotto al 25% di Chrysler
Il Lingotto ha comunicato ufficialmente di aver raggiunto il 25% della Chrysler, avendo realizzato il primo step di cooperazione richiesto dal contratto del 2009: più precisamente, l'avvio della produzione negli Usa del motore Fire destinato alla versione nordamericana della Fiat 500. Un passo scontato, ma che ha riacceso le speculazioni sulla possibile conquista del 51% di Chrsyler già nel 2011. Marchionne ha detto ieri che «il negoziato per il rifinanziamento dei debiti di Chrysler è in corso e cercheremo di vedere dei risultati entro il 1° o 2° trimestre di quest'anno». A questi fondi si aggiungeranno quelli in arrivo dal dipartimento Usa dell'Energia. Sono già partiti anche i contatti con i governi di Stati Uniti e Canada. «L'unica cosa che interessa a loro e di essere ripagati al più presto sui prestiti» ha detto il manager. «Prestare soldi non è il loro mestiere».

La quotazione di Chrysler
Per far quadrare il cerchio bisogna definire la scansione dei tempi fra l'aumento della quota Fiat e il ritorno in Borsa di Chrysler. Un'operazione, quest'ultima, che potrebbe anche far affluire fondi nelle casse della società, contribuendo così al suo finanziamento.
Con l'Ipo resteranno soldi in Chrysler? «é una delle opzioni. In ogni caso la Fiat non venderà».

Nessuna cessione in vista
Per realizzare questo piano, ha ribadito Marchionne, non servirà cedere altre attività, come Magneti Marelli o la quotazione di Ferrari? «La Fiat può fare quello che deve fare con Chrysler senza bisogno di nulla». «Aspettate il 27 e vedrete i numeri» ha poi aggiunto riferendosi alla prossima pubblicazione del bilancio 2010.

Il ritorno negli Usa di Alfa Romeo
Per quanto riguarda l'Alfa Romeo, il ritorno negli Usa più volte rimandato dovrebbe concretizzarsi «probabilmente entro il 2012, probabilmente con la Giulia, che si basa su una piattaforma già americanizzata». L'auto è una di quelle che dovrebbero essere prodotte a Mirafiori: di qui anche l'incertezza sui tempi.

Il referendum su Mirafiori
Il dossier Mirafiori è più volte tornato a galla nella conversazione di ieri, pur a migliaia di chilometri di distanza. «Se otteniamo il 51% investiremo, altrimenti non si fa nulla» ha ribadito il manager che ha fatto sapere di avere diversi piani B in caso di vittoria dei no. Per quanto riguarda l'atteggiamento della Fiom, ha detto di non voler entrare in polemica con Landini, ma «è completamente impossibile discutere con qualcuno che considera tutto quello che facciamo noi illegittimo. Peraltro il referendum non l'abbiamo chiamato noi, è stato convocato dai sindacati».

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