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Audi diventa «produttore» di carburanti

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MOBILITÀ SOSTENIBILE

Audi diventa «produttore» di carburanti

  • –di Marina Terpolilli

Audi si è lanciata nel settore della produzione dei carburanti alternativi. Non per contrapporsi alle "sette sorelle" che hanno in mano il mercato del petrolio, ma per proporre una valida alternativa, soprattutto dal punto di vista ambientale. Con l'Audi balanced mobility, questo il nome del progetto, la Casa dei quattro anelli, scende in campo per abbattere le emissioni di biossido di carbonio a 360 gradi, partendo dal ciclo produttivo delle automobili fino al loro uso quotidiano, e per farlo sta esplorando tutte le possibili alternative applicabili ai diversi sistemi di trazione (auto bi-fuel, elettriche o a idrogeno), spingendosi fino alla produzione di gas metano di sintesi, che ha definito "e-gas", ricavato combinando l'idrogeno, ottenuto per idrolisi impiegando la corrente elettrica prodotta in eccesso dalle turbine eoliche presenti nel Mare del Nord, con la CO2 prodotta da alcuni processi industriali, (ma potrebbe essere utilizzata anche quella presente nell'aria con un costo maggiore).
Una soluzione inedita che rappresenterà una vera svolta per il settore dell'energia. L'Audi la prima tra i costruttori di auto a livello mondiale, ha organizzato un'intera filiera che impiega fonti energetiche rinnovabili, laddove la concorrenza si limita ad acquistare corrente elettrica ecologica dai fornitori. Il marchio dei quattro anelli come prima azione nell'ambito del grande progetto Audi balanced mobility (del quale ovviamente fa parte l'e-gas project) ha acquistato quattro turbine eoliche in un parco off-shore in costruzione nel Mare del Nord. Queste rappresentano il primo pilastro del progetto "e-gas": con 3,6 MW di potenza ciascuna, le turbine eoliche produrranno circa 53 GWh di energia elettrica all'anno, ovvero quanto basta a coprire il fabbisogno energetico di una città di media grandezza. Con questa energia, che va ad alimentare la rete pubblica, l'Audi ha intenzione di produrre e alimentare i suoi futuri modelli e-tron a propulsione elettrica. Frattanto l'Audi ha concluso la fase di ricerca iniziata a gennaio, basata su un impianto pilota della potenza di 25 kW per la produzione dell'e-gas e, a partire dalla metà del 2011, realizzerà un impianto utilizzabile a scopi industriali, per il quale ha investito circa 60 milioni di euro, insieme ai suoi partner di progetto, la SolarFuel GmbH e il Centro per la ricerca sull'energia solare e sull'idrogeno (ZSW) di Stoccarda, l'Istituto Fraunhofer per l'energia eolica e i sistemi tecnici energetici (IWES) di Kassel e la EWE Energie AG.
La posa della prima pietra dell'impianto e-gas, che produrrà idrogeno e metano in quantità utilizzabili a scopo industriale, è prevista per luglio 2011 a Werlte, nel Land della Bassa Sassonia. Sarà collegato alla struttura preesistente per la produzione di biogas dai rifiuti, dalla quale riceverà la CO2 concentrata necessaria per la metanizzazione, che altrimenti si diffonderebbe nell'atmosfera, inquinandola. La produzione annuale prevista è di circa 1.000 tonnellate di e-gas ottenuto legando chimicamente 2.800 tonnellate di CO2 all'idrogeno proveniente dall'elettrolisi.
Non è dato sapere quanta energia elettrica verrà impiegata in questa serie di processi chimici, molto dispendiosi dal punto di vista energetico, tuttavia è un fattore che diventa subito secondario se si valuta che la corrente utilizzata è quella prodotta in eccesso, e che dunque andrebbe comunque dispersa. È invece interessante sapere che partendo dal 79,5% di idrogeno, in volume, con il 20,6% di CO2, il processo di metanizzazione riesca a generare il 92,0% di metano, con un piccolo scarto di idrogeno e CO2, un segno dell'efficienza dell'impianto.
L'obiettivo del management di Audi è quello di portare l'energia dove serve e l'e-gas rende facile il trasporto. La rete elettrica, secondo i calcoli degli esperti, non è in grado di stoccare che una minima parte di elettricità, invece con gli impianti e-gas sarà possibile avere a disposizione sia l'elettricità per produrre automobili e per mandare avanti quelle elettriche, inoltre si avrà metano in abbondanza da reimmettere nella rete per gli usi più comuni, oltre che per riempire i serbatoi dei veicoli, e infine anche l'idrogeno, per alimentare le fuel cell, delle vetture a idrogeno, ma anche quelle industriali, una volta che si sarà creata una rete di distribuzione adeguata.
Dal 2013 l'Audi produrrà di serie una gamma di modelli Tcng (bi-fuel turbo metano) che avranno motori derivati dagli attuali TFSI a benzina in grado di essere alimentati con gas naturale e naturalmente con l'e-gas, frutto dell'evoluzione dell'attuale modello A3 ma anche del modello A4.
Il prototipo sul quale stanno lavorando ora ad Ingolstadt ha le forme nella nota A3, equipaggiata però con un propulsore a benzina 1.4 TFSI da 81 kW (110 Cv) appositamente elaborato per essere alimentato con il nuovo gas sintetico.
I tecnici della Casa di Ingolstadt hanno calcolato che l'energia elettrica ricavata dalle turbine eoliche e il metano prodotto dall'impianto, nella prima fase del progetto, saranno sufficienti per 2.500 automobili. Con una parte della corrente elettrica di derivazione eolica si possono produrre 1.000 A1 e-tron (elettriche ad autonomia estesa) e alimentarle per 10.000 km all'anno. Inoltre con l'e-gas prodotto, 1.500 Audi A3 Tcng riescono a percorrere ciascuna 15.000 km all'anno, lasciando ben 150 tonnellate di e-gas in avanzo per essere immesse nella rete pubblica del metano. Gas che all'occorrenza può essere di nuovo ritrasformato in energia elettrica. In conclusione si possono percorrere quasi 30 milioni di chilometri senza pesare sulla bilancia della CO2 e dunque sul clima.

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