Reinterpreta un'icona dell'auto e del design, gioca con il retrò e l'emozione ma è decisamente moderna. E nel mirino ha la Mini. Ecco la nuova Beetle, anzi il Maggiolino visto che in ogni Paese la nuova Volkswagen prenderà il nome, con tanto di badge sul posteriore, che la gente finora le ha dato: Käfer, Coccinelle o Vocho, per esempio. Nomi che risalgono alla generazione originaria, all'intuizione a trazione posteriore di Ferdinand Porsche, che ricordano quando Vw non era il colosso di oggi, ma una casa automobilistica mono prodotto, quella che costruiva l'auto del popolo. E oggi la nuova edizione, disegnata dal grande designer Walter de' Silva, celebra quel modello leggendario attualizzandolo ed eliminando quell'aria di giocattolo caricaturale che aveva la prima edizione dell'era moderna a trazione anteriore di fine anni 90. Il rinato maggiolino è tutta un'altra cosa, soprattutto alle voci stile, dinamismo e sportività. La macchina, infatti, ha proporzioni e una linea che ricordano una coupé ma resta una vera Beetle fin dal primo sguardo. senza dubbio. Anche con quei fari posteriori cosi moderni.
Anche all'interno l'auto cita la sua antenata con una plancia piatta, un quadro strumenti raccolto (ma in opzione ci può essere un cockpit centrale) e soprattutto con un cassetto portaoggetti che si apre verso l'alto. Davanti al passeggero, come nel modello nato nel '38. Assemblaggio interno ed esterno e finiture sono molto curate nel rispetto della tradizione della marca tedesca, tuttavia qualche economia si nota nei materiali plastici rigidi di plancia, portiere e arredi. Ma a dispetto della scelta tesa a privilegiare l'economicità, i montaggi sono molto ben eseguiti così come dettagli quali i rivestimenti in gomma dei vani portaoggetti. Abbiamo provato la top di gamma: sotto il suo cofano gira un due litri a turbo a iniezione diretta di benzina da 200 cavalli con cambio doppia frizione Dsg. Questo motore, piacevole per grinta e anche per il suo sound, insieme al 1.2 Tsi da 105 cv costituisce la gamma di lancio. In seguito arriveranno anche il millequattro da 160 cavalli con trasmissione manuale o automatica e i diesel che in Italia dovrebbe pesare per il 65% delle vendite totali a regime. Ci saranno i noti commorail 1.6 litri da 105 cavalli (anche con Dsg e in edizione risparmiosa BlueMotion) e il duemila da 140 cavalli. Al volante il maggiolino da 200 cavalli è capace di far divertire e trasforma questa tre porte dal buon bagagliaio (310 litri minimi) in una sportiva. La sensazione al volante è quella di massima confidenza: la Beetle del 2011 è un'auto sincera, in una parola: intuitiva. Il confort è di ottimo livello, grazie anche ai sedili che sanno trattenere adeguatamente. Davanti si sta bene e dietro lo spazio non manca, anche in altezza. La climatizzazione è efficiente, mentre quel cassettino retrò fa tornare alla mente tanti ricordi a chi il Maggiolino "antico" l'ha guidato o ci ha viaggiato. Il cambio a doppia frizione conferma le sue doti da primo della classe. Si apprezza lo stereo curato da Fender, specialista Usa in chitarre elettriche e amplificazione. Il sistema, dieci canali con subwoofer, è opzionale e costa 740 euro, va abbinato al navigatore o alla radio con 6 cd ma ne vale davvero la pena se si ama la musica. Ricca la lista degli optional. La vettura è in prevendita con prezzi a partire da circa 20mila euro per il 1.2 e da 28mila per la "200 cv". L'arrivo è previsto per novembre e gli allestimenti previsti sono l'intermedio Design, quello Sport e sono disponibili due pack (Black e White) per caratterizzare la duemila.
Il mito del «Käfer» attraversa due secoli
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