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Nissan studia le auto che si guideranno col pensiero

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HI-TECH

Nissan studia le auto che si guideranno col pensiero

  • –di Danilo Loda

Quanto sarebbe bello che la nostra auto ci legga nel pensiero e in base alla manovra che abbiamo intenzione di fare sia lei a fare tutto? Ad esempio se vogliamo fare una svolta a sinistra, che sia la vettura ad effettuare la manovra, selezionando velocità e posizione ideale nella carreggiata affinché la svolta possa essere completata in sicurezza. Questo è solo uno degli innovativi progetti su cui Nissan in collaborazione con l'École Polytechnique Fédérale de Lausanne in Svizzera (EPFL), sta lavorando: l'obiettivo è far sì che le strade diventino sempre più sicure e che, nella progettazione delle vetture del futuro, la "libertà" offerta dai sistemi di mobilità personale resti un elemento imprescindibile.

Attualmente i sistemi d'interazione tra macchina e mente umana chiamati Brain Machine Interface (BMI) - già oggi consentono a soggetti diversamente abili di manovrare le proprie sedie a rotelle semplicemente attraverso l'utilizzo del pensiero. Ed il passo successivo e anche più suggestivo prevede l'adattamento dei processi di BMI alle auto e quindi al suo conducente. Ma, nonostante il controllo del pensiero , attraverso l'uso di un'interfaccia cervello-macchina, sia un concetto ben consolidato nel mondo scientifico, lo scoglio da superare sono i livelli di concentrazione richiesti per la sua applicazione che ad oggi, sono eccezionalmente alti. Ed è proprio in questo che si stanno concentrando gli sforzi di Nissan ed EPFL che stanno sviluppando nuovi sistemi che, sfruttando le analisi statistiche, consentano di prevedere le intenzioni del guidatore e valutarne lo stato cognitivo e le reazioni a livello cerebrale rispetto all'ambiente circostante. Il professor José del R. Millán, responsabile del progetto, ha dichiarato: "L'idea di base è fondere insieme l'intelligenza umana con quella del veicolo in modo da eliminare i potenziali conflitti tra di loro, assicurando un'esperienza di guida- e quindi una società- più sicura." Lucian Gheorghe ricercatore del Nissan Mobility Research Center. ha dichiarato: "L'analisi delle onde cerebrali mi ha aiutato a comprendere il carico di stress cui è sottoposto un individuo in fase di guida e a cercare, quindi, di ridurlo.

La nostra collaborazione con EPFL ci permetterà di offrire un valido contributo alla comunità scientifica, ma anche di trovare soluzioni ingegneristiche che ci avvicinino all'obiettivo di facilitare l'accesso alla mobilità personale rendendola disponibile per tutti",. Il progetto che vede a capo Gheorghe si prefigge, Attraverso la misurazione dell'attività della mente umana, l'analisi degli schemi di movimento dell'occhio umano ed esaminando l'ambiente che circonda il veicolo con l'ausilio dei sensori presenti sulla vettura, di rendere possibile capire e anticipare le intenzioni del guidatore , come svoltare, effettuare un sorpasso o cambiare corsia ed assisterlo in completa sicurezza nelle manovre, migliorando così l'esperienza di guida.

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