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Con la Fulvia Coupè sfidi il traffico moderno

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UNA STORICA PER TUTTI I GIORNI

Con la Fulvia Coupè sfidi il traffico moderno

  • –di Vittorio Falzoni Gallerani

Per chi, sulla sua vettura di tutti i giorni, non ha bisogno di grandi spazi, riteniamo che questa di pensare ad una Lancia Fulvia Coupè, sia una proposta da prendere in seria considerazione.
Innanzitutto il ritorno in eleganza ci pare impagabile: la linea che Piero Castagnero ha concepito per questa piccola vettura ci pare da manuale dello stile ed anche le lievi modifiche che si sono succedute negli undici anni di produzione (1965-1976) non ne hanno minimamente inficiato l'armonia.
In più si ha il piacere, anche tattile, di possedere un oggetto veramente ben fatto con materiali e finiture che i giovani d'oggi neppure possono immaginare su di una vettura di segmento non elevatissimo (solo l'ultima versione "3" ha leggermente risentito dell'intervento della Fiat sulla qualità complessiva, "cura" che, in quegli anni, era sinonimo di economia esasperata).
Tutte le versioni sono utilizzabili quotidianamente senza eccessive rinunce ma noi propenderemmo però proprio per una di queste ultime, rinunciando ad una parte di fascino, per avere la presenza in contemporanea ed in origine degli appoggiatesta, dello sbrinatore al lunotto e dello specchio retrovisore esterno sulla portiera facilmente regolabile dal posto guida ed integrabile con un altro identico sul lato destro.
Doverosa una segnalazione in ambito sicurezza: l'utilizzo delle cinture su queste auto è praticamente impossibile a causa dell'attacco all'altezza spalle troppo basso che fa sì che la cintura tenda sempre a scivolare sul braccio; il codice della strada consente di non avere le cinture sulle auto anteriori al 15 Giugno 1976 (quindi praticamente tutte le Fulvia) e quindi nessun problema circolatorio ma è meglio essere informati prima sull'inutilizzabilità di questi importanti dispositivi.
Per ovviare, invece, alle pecche di rifinitura e stile di questi esemplari più recenti interverremmo poi con piccole e stuzzicanti modifiche: innanzitutto il micidiale vellutino di rivestimento degli interni andrà sostituito con finta pelle di qualità (va bene anche la pelle vera, ovviamente, se siete in vena di spese) in colore coordinato con la carrozzeria e poi via l'orribile volante in plastica nera: al suo posto un componente "after market" con corona in legno, come la plancia ed il pomello del cambio, di diametro inferiore ma non troppo per evitare di appesantire eccessivamente lo sterzo.
Questo anche perché segnaliamo che ci paiono d'obbligo i cerchi in lega da 6" di larghezza: a noi piacciono molto i Cromodora forniti in origine sulla 1,6 HF Lusso però è evidente che, riguardo al disegno, ci si può veramente sbizzarrire.
Un altro pregio della Fulvia Coupè è l'ottima climatizzazione dell'abitacolo con un eccellente impianto di riscaldamento ed una valida aerazione di base aiutata da deflettori apribili davanti e dietro in modo da poter creare sempre lievi correnti d'aria in grado di rendere sopportabile la permanenza a bordo quasi in ogni occasione pur in assenza del condizionatore.
In caso di uso metropolitano si può senz'altro pianificare il montaggio di un impianto di alimentazione a GPL o ancor meglio, ma solo in presenza di adeguata rete di rifornimento in zona, a metano: il brillante motorino della Fulvia sopporta molto bene tale modifica ed il particolare assetto normalmente "picchiato" della vettura consente il montaggio delle bombole senza rinforzi alle sospensioni posteriori ma anzi con un deciso vantaggio estetico (l'auto appare parallela alla strada); non è necessario, inoltre, rinunciare alla ruota di scorta che deve solo essere spostata dal suo attacco originale ma può permanere nel bagagliaio.
Riguardo quest'ultimo particolare utilizzo ci pare di poter dire che lo sterzo può risultare troppo duro alle
basse velocità cittadine ed in manovra e quindi segnaliamo, per i non atleti, la possibilità di montare un servosterzo elettrico di ultima generazione escludibile in caso di guida impegnata: è una soluzione non particolarmente economica ( circa € 1.600 più il montaggio) ma sicuramente valida; rimane la manovrabilità del cambio non immediata a causa del contrasto degli innesti e dello schema delle marce invertito (prima in basso a sinistra) ma ci si fa presto l'abitudine.
Relativamente ai colori della carrozzeria ci permettiamo solo di suggerire alcune esclusioni (ovviamente secondo il nostro gusto) visto che abbiamo messo l'eleganza come criterio principale della scelta della Fulvia Coupè come mezzo di trasporto quotidiano e quindi anche come proprio biglietto da visita: eviteremmo il bianco ed il nero proprio come brutti, il grigio metallizzato come non particolarmente adatto ad una piccola coupè italiana ed il verde come un po' difficile da assimilare al primo impatto.
Plauso incondizionato al blu scuro, all'azzurro metallizzato, al rosso chiaro ed al rosso scuro.
Dopo averla acquistata a non oltre novemila Euro, per un'esemplare veramente immacolato, non resta che sonorizzarla con un ottimo impianto audio di ultima generazione contando sull'ottima risposta del raccolto abitacolo e sulla possibilità di collocare due altoparlanti nelle vaschette portaoggetti ai lati delle pedane anteriori e due sulla cappelliera.

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