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Contro il caro benzina, ad Amsterdam i primi taxi elettrici

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MOBILITÀ SOSTENIBILE

Contro il caro benzina, ad Amsterdam i primi taxi elettrici

Sono al momento 10 Nissan Leaf, ma molto presto si arriverà a 23 vetture alimentate ad elettricità. E' quanto la compagnia Taxi-E, prima in assoluto in Europa ad avere solo ed esclusivamente taxi elettrici Il progetto è stato presentato a Cevitts-Intertraffc la più importante fiera europea del settore che quest'anno ha dedicato un intero padiglione alla mobilità elettrica. Taxi-E, come modello di business ha scelto di non essere presente nei vari parcheggi di taxi disseminati nella città olandese, ma di essere un servizio solo su chiamata. Le tariffe sono considerate "premium", ma non escono dai limiti imposti dal governo olandese che regolamenta anche questo aspetto.

Ad esempio, per andare o tornare dall' aeroporto il costo dalle corsa è di 40 euro. Una singola corsa costa 2,50€ di tariffa di ingresso, più 1,95 al km e 0,32€ al minuto, per viaggiare nel silenzio e rispettando l'ambiente. Per attirare i clienti Taxi-E offre anche una connessione Wi-Fi gratuita all'interno dei propri mezzi, così molte aziende e gruppi internazionali stanno sempre di più utilizzando la neonata cooperativa di taxi. L'azienda usufruisce di due parcheggi di ricarica per un totale di 52 colonnine dedicate, distribuite nei pressi della sede principale e presso il "Zuidpark" la più estesa area parcheggio per ricarica elettrica di Amsterdam, che può contare anche 4 punti di "fastcharge", la colonnina ad alto voltaggio che recupera in meno di 1 ora autonomia sufficiente a fare circolare i veicoli senza ansie.

E nel nostro Paese? Secondo Carlo Iacovini, presidente di GreenValue - unica presenza italiana al Cevitts con il progetto Zero Emission City – "il servizio di Taxi-E può trovare applicazione in numerose città Italiane. Le opportunità sono non solo di tipo ambientale, ma anche economiche, specialmente con il prezzo dei carburanti che continua a crescere. Stiamo conducendo delle ricerche in tal senso per verificare la fattibilità di progetti pilota in Italia, che potrebbero partire da servizi esistenti piuttosto che da aziende fondate ex novo, specie considerando la complessa polemica relativa alle liberalizzazioni e alla nuove licenze taxi."

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