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Passione e sport nella storia di Ducati

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INDUSTRIA

Passione e sport nella storia di Ducati

  • –di Gianluigi Guiotto

Il passaggio alla tedesca Audi è solo l'ultima di una lunga serie di tappe importanti che hanno scandito la storia della Casa di Borgo Panigale: dalla sua fondazione, il 4 luglio 1926, da parte di Adriano, Bruno e Marcello Cavalieri Ducati con la produzione di materiale radioelettrico (la Società Radio Brevetti Ducati), fino a oggi, con nove filiali nel mondo, 1.135 dipendenti e 42.177 moto prodotte nel 2011.

LA RINASCITA COL CUCCIOLO. Lo stabilimento di Borgo Panigale fu costruito nei primi anni della Seconda guerra mondiale e negli stessi anni bombardato e distrutto il 12 ottobre 1944. Ricostruito per volere dei fratelli Ducati, fu in quello stabilimento che iniziò l'era della produzione motociclistica: era il 1946, anno di nascita del Cucciolo, il motore 4 tempi montato sul telaio di una bicicletta che ottenne un grande successo in quanto mezzo a basso costo e alla portata degli italiani colpiti dalla miseria postbellica; nel 1950, il Cucciolo batte 12 record mondiali. La storia della Ducati passa attraverso una figura importante, Giuseppe Montano, che ha dato origine al know-how della Ducati. Dal 1952 al 1968 Montano creò le condizioni per l'ingresso di Ducati nelle competizioni sportive e intuì soluzioni tecniche per progettare moto da corsa vincenti e che – soprattutto – potevano essere utilizzate anche per sviluppare moto di serie.

LA NASCITA DEL DESMODROMICO. Montano si avvalse del talento di Fabio Taglioni, il più famoso ingegnere della storia Ducati; la carriera di Taglioni è un altro pilastro della Ducati di oggi: è l'autore di oltre 1.000 progetti tra cui spiccano il sistema desmodromico e il motore bicilindrico con la configurazione a "L". Con Taglioni vide la luce una sequenza di eventi e modelli importanti: nel 1954 la Ducati 100 Gran Sport – nota come la Marianna – plurivittoriosa nel Giro d'Italia e nelle gare di fondo come la Milano-Taranto; nel 1956 la prima vittoria internazionale Ducati in Svezia con la 125 Gran Prix Desmo; nel 1958, a Spa-Francorchamps, la prima vittoria nel Motomondiale per Ducati (classe 125 cc), con Alberto Gandossi. Inoltre, nascono le generazioni di moto da strada con la Ducati 175 e lo Scrambler nei primi anni 60, che segna l'ingresso di Ducati nel mercato nord-americano. Nel 1972 la Ducati vince le "200 miglia di Imola" con Paul Smart su una GT750 bicilindrica a V desmo. Lo stesso anno nasce anche un esemplare di serie 750 Super Sport; a questo segue la 900 Super Sport con la versione da corsa che vince il Tourist Trophy nel 1978 con Mike "The Bike" Hailwood.

CAGIVA E SUPERBIKE. Con la nascita della Pantah 500 nel 1979, e con l'arrivo negli anni 80 di una nuova proprietà, il gruppo varesino Cagiva di Claudio e Gianfranco Castiglioni, inizia l'era della Superbike: nel 1988 Marco Lucchinelli e la 851 vincono la prima gara del primo Campionato del mondo Superbike a Donington Park, concludendo poi la stagione al quinto posto assoluto. Solo due anni dopo, nel 1990, Raymond Roche, in sella alla 888 da 134 cavalli, conquista il primo titolo del Mondiale Superbike per Ducati. Il predominio della Casa italiana prosegue con le vittorie dell'americano Doug Polen nei campionati '91 e '92. Nel 1993, Polen conquista il primo titolo Superbike AMA nella storia Ducati.

MONSTER E 916. Il 1993 è anche l'anno del Monster, modello nato dalla matita di Miguel Galluzzi che mutuò parte della ciclistica della 851, inaugurando un intero filone costruttivo e trasformando in un'icona del motociclismo italiano. L'anno successivo, Ducati presenta la 916 che ottiene il titolo di " Moto dell'anno" dalle più prestigiose riviste di tutto il mondo, e, guidata da Carl Fogarty, vince il titolo Mondiale Superbike al primo tentativo. Il britannico ripete l'impresa l'anno seguente, mentre l'australiano Troy Corser conquista il titolo per Ducati nel 1996.

GLI AMERICANI E DUCATI CORSE. Nel 1996 il controllo della Ducati passa al Texas Pacific Group, un fondo d'investimento americano, che porta la liquidità necessaria e un nuovo gruppo di manager internazionali con a capo Federico Minoli. Al tempo stesso, il lancio della famiglia ST permette alla Ducati di entrare nel segmento Sport Touring del mercato. Sul fronte dello sport, nel 1998 Carl Fogarty conquista il suo terzo mondiale in Superbike su una 996, seguito dal quarto titolo nel 1999. Sempre nel 1999 nasce Ducati Corse per la gestione di tutta l'attività sportiva della Casa di Borgo Panigale.

L'INGRESSO IN MOTOGP. Nel 2001 Ducati annuncia di voler partecipare al nuovo Campionato del Mondo MotoGP: il debutto avviene l'anno dopo, all'ultima gara MotoGp, a Valencia, mentre la prima vittoria in MotoGp per Ducati arriva nel 2003, con Loris Capirossi nel Gran Premio di Catalunya. Nel frattempo, Hodgson, con l'esordiente 999, domina la stagione vincendo il titolo nel Campionato Mondiale Superbike. Nel 2006 viene siglato l'accordo definitivo tra Texas Pacific Group e InvestIndustrial Holding S.A. per la cessione della quota di maggioranza di Ducati Motor Holding S.p.A.. In occasione del Salone di Milano 2006, Ducati presenta la 1098, la bicilindrica più potente al mondo con il rapporto coppia-peso più elevato tra tutte le supersportive. Alla 1098, presentata anche con una livrea "Tricolore", viene conferito il premio per la miglior moto del Salone e la miglior moto dell'anno. Sempre nel 2006, dopo tre anni in MotoGP, Troy Bayliss torna al Mondiale Superbike per Ducati Corse e, cinque anni dopo il suo trionfo nel 2001, si aggiudica un secondo titolo iridato vincendo ben 12 gare nell'arco della stagione.

DEL TORCHIO, STONER E TITOLO. Il 21 maggio 2007 il consiglio d'amministrazione nomina Gabriele Del Torchio nuovo amministratore delegato di Ducati, e Giampiero Paoli, nuovo presidente (nel 2009 Del Torchio ha assunto anche questa carica). Il 23 settembre 2007 Ducati conquista, con tre gare d'anticipo, il suo primo titolo mondiale nel Campionato MotoGP con Casey Stoner: erano 34 anni che una Casa costruttrice italiana non vinceva nella classe regina (l'ultima era stata MV Agusta nel 1973). Nella stessa stagione Ducati si aggiudica anche il titolo Costruttori.

IL MONSTER SI RINNOVA. Nel 2008 Ducati presenta il nuovo Monster, dopo 13 anni di successi e 150mila esemplari prodotti. In MotoGp, Casey Stoner conquista il secondo posto in classifica, mentre nel Mondiale Superbike, Troy Bayliss si laurea campione del mondo per la terza volta in carriera, la seconda con i colori Ducati Xerox, vincendo 11 gare in sella alla debuttante 1098 F08; la Ducati si aggiudica anche il titolo Costruttori, il 15° in assoluto nella categoria Superbike dal suo debutto nella serie nel 1988.

L'ARRIVO DI ROSSI. Per il 2011 Ducati decide di lasciare la Superbike, supportando il team privato Althea, che vince i titoli pilota e costruttori con Carlos Checa: Ducati raggiunge così 300 vittorie in Superbike. In MotoGp, viene coronato il sogno di molti tifosi italiani: Valentino Rossi sale sulla "rossa" di Borgo Panigale. In marzo, nella MotoGP Night, oltre 38mila fan affollano piazza Maggiore a Bologna per festeggiare Valentino Rossi e Nicky Hayden. Ma è un anno difficile per il Dottore di Tavullia, trascorso interamente a litigare con il setup della GP11.

IL FUTURO. Il resto è cronaca, con il nuovo stabilimento a Rayon in Thailandia, inaugurato nel settembre 2011, la presentazione a novembre della Superbike 1199, la collaborazione con la Diesel di Renzo Rosso, e l'accordo con a tedesca Audi.

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