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Bertone compie cento anni e cambia «pelle»

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ANNIVERSARI

Bertone compie cento anni e cambia «pelle»

  • –di Marina Terpolilli

"Quando si fa una promessa la si deve mantenere", con queste parole Lilli Bertone ha inaugurato la mostra "Cento anni di Car Design" che apre i festeggiamenti per il centenario, tanto voluta dalla tenace vedova di Giuseppe Bertone, per tutti "Nuccio", che oggi presiede la società, presso il Museo dell'Auto di Torino che l'ospiterà fino al 14 ottobre. Sono 25 le "icone" esposte per offrire una panoramica sulla storia della carrozzeria nata a Torino nel 1912 ad opera del papà di Nuccio quando ancora si costruivano carrozze a cavallo. Si parte proprio da uno di questi esemplari per passare alle primissime auto elettriche, e poi alle grandi fuoriserie degli anni Quaranta e Cinquanta dalle vetture di produzione di serie come la Fiat X1/9, la Lancia Stratos, le Lamborghini Countach e Miura, la Ferrari 308 GT4 o la Fiat Dino Coupé del '69, per nominarne solo alcune, fino cronologicamente parlando all'ultimo prototipo la "Nuccio" del 2012, l'auto presentata ai Saloni Internazionali di Ginevra e di Pechino. I visitatori potranno ammirare la Birusa del 2003, la Barchetta, la Zer del '94, la prima auto elettrica al mondo ad aggiudicarsi il record di velocità su pista, superando il muro dei 303 km/h, e la recente Jaguar B99 del 2010, dotata di trazione ibrida.

E c'è pure l'Alfa Romeo Giulietta Sprint del 1954, la sua personale di quando ha conosciuto quella che sarebbe stata la donna della sua vita, la "Signora Lilli", che ha fatto di tutto per salvare l'azienda dopo la scomparsa di Nuccio, quando la situazione economica italiana non avrebbe consentito alla Bertone di continuare come designer e piccolo costruttore. La Signora Lilli, lo aveva promesso al suo Nuccio, ci ha messo la faccia, il cuore, il suo patrimonio personale, si è rimboccata le maniche e ha riconvertito l'azienda da costruttore a studio di design, si è circondata di un bel gruppo di validissimi collaboratori, professionisti che ha ringraziato uno per uno: Marco Filippa, Sandro Colell, Ugo Brusco, Livio Negro, Mike Robinson e Daniele Cornil e ha portato la Bertone fino a festeggiare il Centenario dell'azienda.
Per tutto questo l'Unione Italiana dei Giornalisti dell'Automotive (U.I.G.A.) ha voluto porre l'accento sull'ottimo lavoro svolto dall'azienda italiana, premiando la Signora Lilli, la determinata imprenditrice torinese che non ha mollato mai, anzi ha dato nuovi stimoli e impulsi alla Bertone.

"Il Centenario che stiamo festeggiando è una cerniera temporale tra quello che la Bertone era ieri e quello che sarà da oggi. In questi cento anni di storia – continua la Signora Lilli, la Bertone è stata una dei grandi protagonisti della storia dell'automobile e più in generale del design, un'avventura entusiasmante e affascinante, che ovviamente sta continuando. Se oggi siamo qui è perché non siamo mai scappati davanti alle sfide né ci siamo sottratti alle responsabilità sociali proprie di ogni imprenditore. In pochi anni siamo riusciti a trasformare la Bertone da costruttore a ciclo completo ad azienda focalizzata sul design, sull'engineering e sulle nuove tecnologie".

Oggi la Bertone ha un fatturato di 26 milioni e punta a triplicarlo entro il 2014. Per il futuro guarda alla Cina (dove ha aperto una sede) e alla Russia, ma ha anche ottimi rapporti con la Germania, in particolare con la Bmw. Dopo la cessione nel 2009 della carrozzeria di Grugliasco al gruppo Fiat, la Bertone realizza i ricavi per il 90% nell'automobile e per il 10% in settori come trasporti, energia, architettura, Ict (il rapporto dovrebbe essere 70-30% fra due anni). Solo il 15% del fatturato proviene dall'Italia, non dall'auto ma dai treni (il nuovo Freccia Rossa di Trenitalia è stato progettato dalla Bertone). I dipendenti sono 250 e la società punta a raddoppiarli entro i prossimi tre anni.
"Le case che si rivolgono a noi - spiega Marco Filippa, amministratore delegato del gruppo - lo fanno per la forte impronta di italianità dei nostri modelli, ma anche perché l'innovazione fa parte del nostro Dna, proprio come ai tempi di Nuccio".

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