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Il tribunale di Livorno dichiara il fallimento della De Tomaso

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INDUSTRIA

Il tribunale di Livorno dichiara il fallimento della De Tomaso

  • –di Mario Cianflone


Vi erano pochi dubbi che potesse essere riportata in vita De Tomaso, la storica casa automobilistica fallita nel 2004. Ci aveva tentato, l'ex manager Telecom Gian Mario Rossignolo, ma l'impresa, che prevedeva persino la conquista di Termini Imerese attribuita poi a Dr Motor, non ebbe successo. Il giudice fallimentare di Livorno Luigi De Franco ha dichiarato il fallimento dell'industria automobilistica De Tomaso dell'imprenditore Rossignolo. La sentenza è stata pubblicata stamani, dopo l'unica udienza tenuta ieri. Curatore fallimentare è stato nominato Paolo Carotti, commercialista a Livorno, mentre giudice delegato è lo stesso Luigi De Franco. Rossignolo non si è opposto al fallimento né ha chiesto il concordato. A Livorno l'istanza di fallimento è stata presentata da un solo creditore.


Rossignolo puntava a conquistare l'ex stabilimento e aveva varato un ambizioso piano industriale che puntava a costruire un suv crossover di lusso, che, presentato al salone di Ginevra del 2011, avrebbe dovuto addirittura competere con prodotti di Bmw e di Audi.


L'azienda assorbì due impianti: il Pininfarina di Grugliasco, acquistato con tutti i macchinari, e quello di Livorno appartenuto a Delphi, colosso dei componenti Usa. Il rilancio prevedeva la produzione di una compatta di fascia premium (un'anti Mini, per intenderci) e, come accennato, un crossover/suv da oltre 100mila euro. La vettura si chiamava Slc (Sport luxury car), esibiva una linea che ricordava in modo imbarazzante la Bmw Serie 5 GT, era lunga 5 metri, alta 1,65 e con trazione integrale e motori a benzina 6 cilindri da 300 cv e V8 da 550 cavalli. Sarebbe stata costruita con un nuovo metodo brevettato denominato Univis che permetterebbe risparmi di costi e di tempi. Il brevetto non era affatto recente: risale al 1984 e fu depositato da Giuliano Malvino, amico di Rossignolo, fondatore della Rayton Fissore, è stato utilizzato per produrre il Magnum, fuoristrada del 1985, suv ante litteram, dalle linee che ricordavano la Seat Ibiza e che fu utilizzato come veicolo della Polizia. Tra l'altro per tentare di far partire la nuova De Tomaso, la Commissione europea autorizzò lo stanziamento di 19,2 milioni di euro per un progetto di formazione del personale a Grugliasco in Piemonte e a Guasticce in Toscana.

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