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Ferruccio Lamborghini, industriale che amava la velocità

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ANNIVERSARI

Ferruccio Lamborghini, industriale che amava la velocità

  • –di Vittorio Falzoni Gallerani

Così: usando il nome di battesimo, come si conviene tra paesani, ogni anno la terra che gli ha dato i natali vuole festeggiare Ferruccio Lamborghini in occasione del suo compleanno che, come è facile immaginare, cade durante il periodo governato dalla costellazione del Toro; arriviamo tardi a darne il giusto risalto a causa del terremoto che ha colpito queste terre particolarmente impreparate a questo fenomeno che, di conseguenza, per qualche tempo ha bloccato un po' tutto.
Ora che la rinascita è nel suo pieno ci pare un motivo in più per celebrare quest'uomo instancabile, intelligente e leale: esempio emblematico delle doti che i migliori tra i suoi conterranei hanno connaturate e che ora stanno mettendo in campo nella ricostruzione.

Ma veniamo alla manifestazione che ha toccato, come è giusto, i luoghi caratteristici della vita di Ferruccio: la sua casa natale a Renazzo di Cento (FE) e la relativa piazza dove qualche anno fa la municipalità non si è dimenticata di celebrare, con un monumento veramente molto bello, questo illustre concittadino: in questo spazio una sosta delle vetture partecipanti, con la consueta sinfonia di rumori e colori che rappresentano, non ha mancato di richiamare un folto pubblico.
Tappa obbligatoria il Museo di Dosso (FE): struttura forse ormai troppo piccola rispetto al contenuto e di valore culturale inestimabile; ecco: chi veramente vuole capire chi sia stato Ferruccio Lamborghini può farlo solo lì perché, accanto ad una nutrita rappresentanza di vetture che ha il suo zenit nella Miura appartenuta proprio a lui stesso, l'appassionato trova una serie di documenti, memorabilia e fotografie che non hanno riscontro in altra parte del mondo.

Una visita consigliabile quindi anche per chi non è un innamorato delle automobili ma anche a chiunque sia interessato alla storia industriale di questo paese: esposti vi sono "carioche"(le prime trattrici assemblate da Lamborghini subito dopo la guerra con quello che riusciva a trovare), trattrici, bruciatori, condizionatori e tutto quanto è stato oggetto di interesse da parte di quel vulcanico industriale; come guida ed anfitrione sempre si trova il Direttore del Museo nonché nipote di Ferruccio: l'instancabile (come lo zio) Fabio Lamborghini.
Molto gradito dai partecipanti anche il concorso di eleganza, svoltosi prima della cena del Venerdì nel parco di Villa Castel Crescente di Ravarino (MO), che ha incoronato, tra le altre, una conservatissima Miura S ed una spettacolare Murcièlago LP 640 di un azzurro indescrivible (molto bella anche la passeggera).

Ma il premio più simpatico è andato alla Lamborghini più "chilometrata": una Espada con 32.000 km sullo strumento che però, ci ha detto il proprietario, si era azzerato già un paio di volte; di un giallo dissacratorio e probabilmente non originale rappresentava, in quell'impressionante "parterre" quasi una Cenerentola che la giuria ha premiato con particolare piacere.
Durante lo svolgimento della manifestazione non ha fatto mancare la propria presenza alcuno degli illustri personaggi che rappresentano la storia e l'attualità di questo Marchio a partire dall'attuale Presidente ed Amministratore delegato Dott.Stephan Winkelmann.

Tra gli altri, oltre al già citato Direttore del Museo vi erano anche il Dott.Tonino Lamborghini (figlio di Ferruccio ma ora noto soprattutto per le sue molteplici iniziative imprenditoriali e come firma nella moda); l'Ing.Paolo Stanzani, progettista delle auto più amate del Toro: dalla Miura alla Countach passando per Urraco, Espada, ecc; Giuseppe Greco, primo presidente della Lamborghini dell'era Audi ed infine, in ultimo ma non ultimo, Valentino Balboni, il leggendario collaudatore della Casa, talmente importante nella sua storia da avere meritato la dedica al suo nome di una versione speciale della Gallardo.

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