Motori24

Peugeot taglia 8mila posti di lavoro e chiude lo storico stabilimento alle…

  • Abbonati
  • Accedi
INDUSTRIA

Peugeot taglia 8mila posti di lavoro e chiude lo storico stabilimento alle porte di Parigi. Hollande non ci sta

  • –di Andrea Malan

Il gruppo francese Psa Peugeot Citroen chiuderà entro il 2014 la fabbrica di Aulnay, alle porte di Parigi, e ridurrà l'organico in quella di Rennes; nel complesso delle misure annunciate stamane dal presidente Philippe Varin, il taglio all'organico in Francia sarà di 8mila posti di lavoro in tutto. L'operazione - ha spiegato Varin - verrà gestita «nel rispetto del dialogo sociale e con il ricorso a misure destinate a ricollocare tutti i dipendenti interessati, in particolare all'interno del gruppo». Aulnay ha attualmente 3mila operai; la produzione attualmente realizzata verrà concentrata a Poissy, un'altra fabbrica nella regione parigina. L'organico a Rennes - dove si producono auto di gamma alta - verrà diminuito di 1.400 unità, e altri 3.600 posti verranno tagliati nelle strutture centrali del gruppo.

Le reazioni
Le misure, compresa la chiusura di Aulnay, erano largamente attese ma rappresentano una patata bollente per il presidente socialista François Hollande, a due mesi dalle elezioni; sia per il possibile impatto sulla recessione, sia per il fatto che la banlieue parigina di Aulnay è una delle più esplosive dal punto di vista sociale. Il Governo ha immediatamente fatto sapere che «non accetta» il piano presentato da Peugeot. «Noi non accettiamo nella sua attuale forma il piano», ha detto il ministro dello Sviluppo produttivo Arnaud Montebourg al Senato, senza peraltro precisare quali mezzi di pressione il Governo potrebbe utilizzare nei confronti di un gruppo privato. Il ministro ha nominato un esperto, Emmanuel Sartorius, che esaminerà la situazione finanziaria del gruppo Peugeot e valuterà se le misure annunciate «sono necessarie e proporzionate alle difficoltà». Sartorius dovrà presentare la sua diagnosi alla fine di luglio e trarre le conclusioni definitive sul piano di riassetto e sulla strategia del gruppo Peugeot a medio e lungo termine entro il 20 settembre.


I conti
Psa è stata messa alle corde dall'aggravarsi della crisi del mercato dell'auto europeo, da cui dipende ancora in misura maggiore rispetto ad altri costruttori: il comunicato parla di «riduzione duratura dell'attività in Europa». Nei primi sei mesi del 2012 le vendite di auto sono crollate del 14% in Francia e di quasi il 20% in Italia, un altro dei mercati importanti per Psa. «Gli impianti lavorano al 76% della loro capacità» spiega Psa «ma ancora al di sotto per quanto riguarda le piccole vetture». L'impatto sui conti del gruppo è stato molto duro: nel primi sei mesi del 2012 la divisione auto - con i marchi Peugeot e Citroen - ha perso 700 milioni di euro, con un consumo di liquidità pari a 200 milioni al mese. L'obiettivo del piano di ristrutturazione è di riportare in pareggio il cash flow entro la fine del 2014 «anche nelle attuali condizioni del mercato». Le misure annunciate hanno l'obiettivo di risanare i conti «prima che si facciano sentire gi effetti positivi dell'alleanza con General Motors».


I concorrenti
Lo stabilimento Psa di Aulnay, che nacque come fabbrica Citroen prima della fusione, è il terzo che viene chiuso da un grande costruttore europeo dal 2008, dopo quello Fiat di Termini Imerese e quello della Opel ad Anversa, in Belgio; ma l'ampiezza della crisi, soprattutto nei Paesi del Sud Europa, fa temere che misure simili possano essere annunciate anche da altri costruttori; primo fra tutti il gruppo Fiat, il cui tasso di utilizzo della capacità produttiva in Italia è inferiore a quello delle fabbriche francesi di Psa. La settimana scorsa Sergio Marchionne, numero uno della Fiat, ha avvertito che se la congiuntura dovesse restare a questi livelli, in Italia c'è uno stabilimento di troppo.

© Riproduzione riservata