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Partita la Transat Québec-Saint-Malò, a un terzo del percorso solo pioggia e vento tagliente

  • –di Irene Saderini

Si sono conosciuti così, Andrea Mura e Lamborghini, lavorando a un canard in carbonio per Vento di Sardegna. Vento di Sardegna è la barca di Andrea, velista sardo stropicciato dal sole al timone di un Open50 a chiglia basculante idraulica, i ballast (la zavorra liquida che pompa e scarica litri d'acqua per stabilizzare la barca) e un bompresso fisso per murare 420 mq di vele. Una macchina da guerra per macinare miglia e la tecnologia a bordo di gusci da regata come questo è alta e sempre in via di sperimentazione.
Lamborghini non è nuova alla componentistica nautica, e per Andrea ha realizzato i canard, le appendici in fibra di carbonio indispensabili per l'idrodinamica, proprio come gli stabilizzatori laterali degli aerei.
È stato anche grazie a Luciano De Oto, capo dell'Advanced Composite Research Center della Casa di Sant'Agata Bolognese, e la sua squadra che ha seguito il progetto, se Vento di Sardegna è stata la prima barca italiana della storia a vincere una Twostar (Two Handed Transatlantic Race) all'inizio di quest'anno. Andrea e il co-skipper Riccardo Apolloni sono partiti da Plymouth nel Regno Unito e dopo 2.786 miglia (circa 5.100 km) sono arrivati a Newport negli USA in 13 giorni, battendo pure il record.
Andrea Mura e Lamborghini ora ci riprovano con un'altra Transat, la Quebec-Saint Malò: "Ho affidato la costruzione del canard a Lamborghini –dice Mura- perché nel passato ci siamo confrontati sul potenziale del carbonio nella nautica e mi sono convinto che con le loro esperienze tecnologiche potevano dare un contributo prezioso".
La Transat che porterà Vento di Sardegna dal Canada alla Francia è partita il 22 luglio. Come spesso accade nelle traversate estreme, gli equipaggi sono partiti con 25 gradi e il sole, ma dopo i primi cinque giorni la regata sembra un incubo senza fine.
"Saltiamo come rane da un'onda all'altra, navigando in un mare mostruosamente incrociato e formato. Le botte che prendiamo in continuazione fanno paura anche a noi che siamo avvezzi a situazioni estreme. Non appena le condizioni lo consentono, ascoltiamo musica a tutto volume per esorcizzare la tensione" dice Andrea a un terzo del percorso.
Sono un paio di giorni che nessuno vede più il sole, ma solo nebbia, tipica compagna di bordo per chi solca i mari inospitali tra Quebec e Saint Malò, assieme alle piogge torrenziali e il freddo tagliente.
Non rimane che aspettare Vento di Sardegna all'arrivo, con tutti e due i canard al loro posto.

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