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Fiat paga il crollo delle vendite in Italia

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Mercato e industria

Fiat paga il crollo delle vendite in Italia

  • –di Andrea Malan

Il calo del mercato europeo dell'auto è proseguito anche ad agosto, con il gruppo Fiat colpito ancora una volta in maniera particolare dal crollo delle immatricolazioni in Italia. Vediamo i numeri resi noti stamane dall'Acea: dopo il -7,8% di luglio, ad agosto le immatricolazioni in Europa (Paesi Ue più Efta) sono scese dell'8,9%, portando al -7,1% la performance dei primi otto mesi dell'anno e accentuando quindi la tendenza al ribasso. Il bilancio degli otto mesi vede per i 30 Paesi un totale di circa 8,6 milioni di auto vendute contro i 9,2 del 2011; delle 600mila auto in meno, oltre 300mila sono da attribuire al crollo del mercato italiano. Questo spiega come detto perché Fiat va peggio delle concorrenti: i marchi del Lingotto hanno consegnato nei primi otto mesi dell'anno 557mila vetture, con un calo del 16% rispetto alle 668mila del 2011: delle 110mila in meno, 75mila sono legate alla congiuntura in Italia e le altre 35mila al resto d'Europa, dove Fiat ha perso quote in Francia e Germania.
Centodiecimila auto in meno equivalgono quasi alla produzione di mezzo stabilimento. In questa situazione, ha ribadito Sergio Marchionne nell'intervista a Repubblica, Fiat non ha intenzione di investire pur mantenendo la presenza in Italia. Con le fabbriche italiane ormai ferme per oltre metà del tempo, la questione fondamentale in vista dell'incontro fra Sergio Marchionne e il Governo è se il calo delle vendite di auto in Italia sia solo congiunturale o strutturale. Basterà cioè il ricorso a periodi di cassa integrazione, magari allungati da opportune deroghe del Governo, oppure una riduzione della capacità produttiva, con la chiusura di uno o due stabilimenti, sarà inevitabile?

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