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Per stare sicuri i figli si portano in auto

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COSA FA LA GENTE

Per stare sicuri i figli si portano in auto

  • –di Maurizio Caprino

La sicurezza dei bambini in bici? Roba da marziani. O, meglio, solo di poche mamme. Magari anche straniere, che sono venute a vivere in Italia pensando di importare certe loro abitudini, nate probabilmente in Paesi zeppi di piste ciclabili (vere, non monconi ricavati dove capita come accade invece da noi).
Per la maggior parte dei genitori italiani, la vera sicurezza per gli spostamenti dei pargoli sta nell'evitare come la peste l'uso della bici, perché si sa che sulle nostre strade auto e scooter sono padroni e guai a chi vi capita in mezzo a piedi o sui pedali. Così magari si portano i piccoli in auto, spesso senza cinture e seggiolini, esponendoli comunque a rischi gravi (e tragicamente ignorati).
Quando poi i figli diventano grandicelli e quindi hanno la loro bici, li si fa scorrazzare solo in parchi e cortili; al massimo, si permette loro di percorrere le stradine secondarie attorno a casa, a patto che giurino di non andare mai sulla strada principale.
Se le premesse sono queste, è naturale che ci si preoccupi ben poco di caschetti, seggiolini e posizione in cui montarli. Aggiungiamoci che per molti genitori le occasioni di portare i figli in bici c'è solo per quelle poche settimane in cui si va al mare; lì si tratta di percorrere poche centinaia di metri (magari contromano) in costume da bagno davanti a vigili che badano a tutt'altro, quindi regole e buoni consigli vanno a farsi benedire.

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