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Rush finale per i bonus all'auto ecologica

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INCENTIVI

Rush finale per i bonus all'auto ecologica

  • –di Maurizio Caprino

Sono in dirittura d'arrivo i nuovi incentivi auto, limitati ai veicoli a basse emissioni (fino a 120 g/km di CO2) con alimentazioni alternative a benzina e a gasolio (elettriche, ibride, a gas e, teoricamente, a idrogeno). Il decreto ministeriale attuativo del complesso meccanismo previsto dal primo Dl sviluppo dello scorso anno (Dl 83/12) è alla Corte dei conti in attesa della registrazione. Dopodiché potrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in tempi rapidi, in modo da entrare in vigore nelle prossime settimane. Da quel momento, dovranno passare 30 giorni per l'apertura delle prenotazioni necessarie a ottenere il bonus.
L'iniziativa parte in ritardo: nel luglio 2012 il Dl sviluppo aveva fissato la data del 1° gennaio scorso, ma l'impossibilità di completare in tempo il decreto attuativo aveva provocato un rinvio praticamente sine die (con l'ultimo decreto milleproroghe, di dicembre). L'avvio dell'operazione, comunque, non risolve i problemi legati alla scarsità delle risorse a disposizione: addirittura, in alcuni casi, il meccanismo degli incentivi comporta che concessionari e salonisti vendano vetture perdendoci.
Infatti, l'abbattimento del prezzo di acquisto deve essere garantito dal contributo statale solo per metà: il resto deriva da uno sconto obbligatorio praticato dal venditore (articolo 17-decies del Dl 83/12). Quest'anno e il prossimo, per i veicoli con emissioni di CO2 (dichiarate in base alle ottimistiche norme europee di misurazione) non superiori a 50 grammi per chilometro (in pratica, sono i modelli elettrici e alcuni ibridi), il beneficio totale per l'acquirente è del 20% del prezzo di listino, fino a un massimo di 5.000 euro. Questo significa che il venditore dovrà concedere uno sconto del 10%, che normalmente è alla sua portata; ma i margini di guadagno su alcuni modelli a basse emissioni sono anche inferiori. Un modo per aggirare l'ostacolo sarebbe alzare il prezzo di listino, per aumentare il margine del venditore; ma ovviamente non sarebbe in linea con lo spirito degli incentivi, che mira ad aiutare il mercato rendendo più abbordabili i prezzi effettivi di veicoli resi molto costosi dalle loro tecnologie per diminuire consumi ed emissioni (in particolare, motori elettrici e batterie).
Un altro punto delicato di questi incentivi è il rischio di restarne fuori: i fondi sono limitati (per quest'anno, 40 milioni, sufficienti per circa 25mila veicoli) e dopo il loro esaurimento (possibile in appena due mesi) nessun acquisto è più coperto fino alla fine dell'anno. Se ne riparla quindi l'anno successivo (gli incentivi sono programmati fino al 2015). Diventa quindi fondamentale acquistare il veicolo quanto prima e registrare la transazione, in modo che ci sia un ordine cronologico delle richieste d'incentivo.
Il decreto ministeriale stabilisce che ci sarà un sito internet appositamente dedicato agli incentivi, per informazioni e registrazioni. Queste ultime dovranno essere effettuate a cura dei venditori in un'area riservata del sito, subito dopo la firma del contratto col cliente. A quel punto, l'immatricolazione dovrà avvenire entro i 90 giorni successivi, pena la perdita del beneficio. Questo significa che saranno sfavoriti i modelli che hanno tempi di consegna molto lunghi, magari anche perché la loro bassa richiesta fa sì che vengano prodotti in quantità minime.
Il decreto definisce anche le modalità di riparto delle risorse a disposizione, favorendo – come previsto del decreto sviluppo – gli acquisti da parte delle aziende (possibili anche in leasing, come in molte delle precedenti edizioni degli incentivi).
Resta però da fare i conti con la condizione prevista dallo stesso decreto sviluppo, secondo cui questi soggetti per avere diritto al bonus devono rottamare (entro 15 giorni dall'immatricolazione del mezzo acquistato) un veicolo dello stesso tipo vecchio di almeno 10 anni. Un'ipotesi rara nel panorama delle aziende italiane. Inoltre, il nuovo veicolo dovrà essere utilizzato esclusivamente come bene strumentale e sembra che questa condizione sarà soddisfatta prescrivendo al legale rappresentante dell'azienda di firmare una dichiarazione. Non è chiaro come potranno avvenire i controlli.

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