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Auto, a febbraio vendite a -10,5% in Europa. Gruppo Fiat…

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MERCATO

Auto, a febbraio vendite a -10,5% in Europa. Gruppo Fiat -15,8%

I segnali negativi sono stati tutti ampiamente confermati e anche a febbraio il mercato europeo dell'auto ha registrato una brusca frenata «che segue - sottolinea Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor – il calo dell'8,2% con cui si è chiuso il 2012». Lo scorso mese le immatricolazioni nei 27 Paesi dell'Unione europea e nei tre dell'Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) sono state 829.359, il 10,2% in meno rispetto al secondo mese del 2012.E dall'inizio dell'anno le consegne si fermano a quota 1.748.071, con una flessione del 9,3% nei confronti del primo bimestre dello scorso anno.

La crisi si è ormai estesa a quasi tutti i mercati, con l'unica eccezione della Gran Bretagna tra i primi cinque mercati continentali, in progresso del 7,9% a febbraio e del 10,3% nel bimestre. Pesante (-10,5%) la caduta di febbraio del mercato tedesco che resta comunque il primo a livello continentale. La Francia ha lasciato sul campo, il mese scorso, il 12,1% , l'Italia il 17,4% ma si colloca comunque al terzo posto come mercato europeo occidentale. La Spagna perde ancora il 9,8% ed è avvicinata dal Belgio che registra un progresso del 3,9%.

Quagliano rileva come nell'Eurozona la flessione sia stata, complessivamente, del 12,1% mentre i Paesi senza euro cedono solo il 2,3% a febbraio. Ma nel bimestre l'area euro perde il 12,4% a fronte di una crescita del 2,7% degli altri Paesi. Il mese scorso, tuttavia, le difficoltà economiche si sono fatte sentire in quasi tutti i mercati. Crescono Estonia e Lettonia, Islanda e Norvegia. Migliora la Polonia e, paradossalmente, Paesi in crisi come Portogallo e Grecia, ma solo perché si era ormai arrivati a numeri estremamente ridotti da cui si risale facilmente (poco più di 4mila consegne a febbraio in Grecia).

A livello di costruttori, lo scorso mese vede un ulteriore rafforzamento del gruppo Volkswagen che, complessivamente, perde il 7,2%. Dunque una flessione inferiore a quella del mercato e la quota del gruppo tedesco sale dal 23,9 al 24,7%. Le performances migliori sono quelle dei marchi Seat e Audi. Per i francesi di Psa la caduta di febbario è del 13,2%, con una tenuta migliore per il marchio Peugeot mentre Citroen cede il 18,2%. L'altro gruppo francese, Renault, contiene il calo all'8,6% solo grazie al successo di Dacia che cresce del 15,4%. Male gli americani di Gm, in flessione del 20,1%, e male anche Ford che perde il 20,8%. Tra i due costruttori Usa recupera una posizione il gruppo Fiat che lascia sul terreno il 15,7% e vede la quota scendere dal 7,2 al 6,8%, davanti comunque a Ford che passa dal 7,3 al 6,5%. Per il Lingotto è da registrare la sostanziale tenuta del marchio Fiat (perde il 6,7%), la Lancia-Chrysler e Alfa Romeo precipitano rispettivamente del 38,5 e del 41,8%. Male anche il marchio Jeep (-16,3%).

Migliora la quota Bmw, che perde solo il 2,8% , così come Mercedes che cala dell'1,7%. Tra le asiatiche Toyota perde il 7,8% mentre Hyundai non sente la crisi e cresce dell'1,4%. Nissan cede il 7,6% e Kia l'1,1%. Più pesante la flessione di Volvo in versione cinese (-14,9%) mentre Mazda cresce del 13,1%. Un balzo ancora superiore per Honda (+27%) ma va bene anche Jaguar Land Rover (+5,8%).

Secondo il Censtro studi promotor la causa delle difficoltà dell'auto nell'Eurozona è della politica economica imposta ai paesi dell'euro, politica che è in netto contrasto con gli orientamenti seguiti nel resto del mondo dove si privilegia decisamente lo sviluppo dell'economia reale al di là delle preoccupazioni per il debito pubblico e per la stabilità delle monete. Il rigore senza crescita sta fortemente penalizzando il quadro economico dell'Eurozona con effetti recessivi che incidono in misura significativa sull'economia reale e anche sul mercato dell'auto. La recessione per l'economia e per l'auto sta interessando soprattutto i paesi più esposti ai diktat dell'austerity, ma il contagio si sta estendendo all'intera area euro e costituisce un pericolo anche per lo sviluppo del resto del mondo, soprattutto per i paesi che hanno nell'Eurozona un importante mercato di sbocco.
Dai dati diffusi oggi dall'Acea emerge che, tra i grandi mercati dell'Eurozona, quello che accusa le maggiori difficoltà e proprio il mercato italiano: dopo un calo che ha sfiorato il 20% nel 2012 si registra infatti una contrazione del 17,3% nel primo bimestre 2013. Sempre nei primi due mesi del 2013 vi sono cali del 13,5 % in Francia e del 9,7% in Spagna, mentre pure il grande mercato della Germania, con un calo del 9,6%, accusa il contraccolpo delle politiche di austerità senza crescita imposte ai paesi cosiddetti "meno virtuosi".

L'andamento paese per paese

Germania – Calo a doppia cifra nelle vendite auto: a febbraio -10,5%
Tradizionalmente un mese debole in termini di vendite, febbraio perde circa 25.000 vetture rispetto al 2012, che fu in linea con l'anno precedente. Quest'anno il mercato del mese chiude a 200.683 immatricolazioni di autovetture, registrando una flessione del 10,5% sull'anno precedente e del 9,6% sul primo bimestre 2012, raggiungendo le 392.773 unità. Così come il resto dell'Europa Occidentale, anche la Germania ha iniziato a subire le conseguenze dell'attuale situazione economica e della debole domanda che ne consegue. Non si deve, tuttavia, dimenticare che il mese di febbraio si confronta con lo stesso periodo 2012 ancora in salute, dal momento che la situazione economica ha cominciato a peggiorare all'inizio dell'estate 2012. Le Associazioni di categoria continuano a mantenere la previsione di circa 3 milioni di autovetture immatricolate nell'anno 2013, sottolineando che molto dipenderà da come la politica riuscirà a gestire la crisi in Europa e a far aumentare la fiducia dei consumatori. Secondo la Global Insight il mercato tedesco potrà raggiungere le 3.050.000 unità, in flessione del 4% sul 2012.

Gran Bretagna – dodicesima crescita consecutiva in febbraio (+7,9%)
Nonostante il mese di febbraio sia tipicamente caratterizzato da bassi livelli, in attesa del cambio targa di marzo, le allettanti offerte promozionali delle Case e Concessionari sono riuscite a sostenere il mercato. Il mese ha registrato, infatti, una nuova crescita, la dodicesima consecutiva, con un +7,9% e 66.749 unità. Il contributo fondamentale è stato dato dagli acquisti dei privati che hanno evidenziato il più alto incremento (+28,9%) dalla fine degli incentivi alla rottamazione, nella primavera del 2010. Flotte e società si sono, invece, ridotte in febbraio rispettivamente del 4,4% e dell'1,4%. Nel 1° bimestre dell'anno il mercato si porta così a 210.392 unità, in crescita del 10,3%. Prosegue, pertanto, la buona performance del mercato britannico, nonostante la situazione economica del Paese sia tutt'altro che rosea. Le crescite hanno interessato, in particolare, i segmenti . /. - 2 - A e B del mercato, segno che – nonostante il desiderio di cambiare la vettura – i consumatori sono più prudenti in uno scenario di recessione e di stretta fiscale. La SMMT indica per la fine dell'anno una leggera crescita (+0,6%) rispetto al 2012, mentre – secondo alcuni operatori - la pressione della situazione economica peserà maggiormente sui consumatori, portando il mercato in flessione di circa 3 punti.

Francia – gennaio al livello più basso dal 1997
Ancora un calo a doppia cifra per le vendite di autovetture in Francia che con 143.255 unità in febbraio hanno perso il 12,1% rispetto all'anno precedente, portando il 1° bimestre a 268.053 immatricolazioni (-13,5%). In forte sofferenza i Costruttori nazionali e, sul fronte degli acquirenti, le vendite a privati che sono scese nel mese al 50% di quota e nel primo bimestre hanno perso in volume il 15,8% (al 54,6% del totale). Prosegue anche la flessione dei noleggi, che in due mesi hanno ceduto il 30% delle vendite, a causa dell'aumento della tassazione per i veicoli che emettono più di 135 g/km di CO2. Lo scenario economico rimane in stallo, dopo la stagnazione evidenziata nel 2012, come conseguenza delle politiche fiscali restrittive e del pessimo andamento del mercato del lavoro. E le prospettive non lasciano intravedere inversioni di tendenza, considerando l'annuncio di un possibile aumento dell'IVA nel 2014 e di tagli alla spesa pubblica. La Global Insight stima per l'anno in corso un volume di immatricolazioni a 1.810.000 unità (-4,5%), con un ritorno a livelli medi non prima del 2015.

Spagna – Gli incentivi confermano il cambio di tendenza ma febbraio è ancora in calo (-9,8%)
Gli incentivi alla rottamazione del Plan Pive 2 si stanno confermando efficaci nell'invertire la tendenza del mercato e facendo registrare a febbraio 58.373 immatricolazioni (-9,8%). Era dal 1986 (anno di entrata della Spagna nell'Unione Europea) che non si registrava un febbraio sotto le 60.000 unità. Importante la crescita dello show-room traffic (+32%), accompagnato da un aumento del 42% degli ordini raccolti (1.100 contratti al giorno). Nel primo bimestre del 2013 si contano 108.048 unità, il che significa un calo del 9,7% rispetto al 2012. L'analisi per canale di vendita mostra un calo dei privati dell'8,7% nel mese (26.976 unità vendute) e dell'1,3% nel primo bimestre, oltre ad un chiaro effetto della crisi sulle società che crollano in febbraio del 25,9% a differenza del noleggio che, grazie alla Pasqua, ha registrato un incremento del 7,6% sul febbraio 2012. Le Associazioni di categoria auspicano che l'incremento del noleggio prosegua anche in marzo e che nel caso dei privati il Plan Pive porti i suoi buoni risultati, anche in un'ottica di rinnovo del parco circolante. Questo primo bimestre induce l'Aniacam a formulare una nuova previsione per l'anno 2013 a 680.000-700.000 unità immatricolate, calcolando un'aggiuntività di 45.000-50.000 unità grazie al programma di incentivi alla rottamazione.

Vendite auto in Europa a febbraio per Paese

Vendite auto in Europa a febbraio per costruttore

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