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Il mercato vive una fase di fortissima crescita, ma alle quotazioni attuali…

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Epoca

Il mercato vive una fase di fortissima crescita, ma alle quotazioni attuali è meglio essere cauti

  • –di Vittorio Falzoni Gallerani

Siamo stati facili profeti qualche tempo fa, quando abbiamo scritto che la Ferrari 400 SA avrebbe potuto tranquillamente raggiungere il prezzo di stima di due milioni nel corso di questa vendita all'incanto; li ha infatti confortevolmente superati attestandosi a 2.184.000 al netto dei diritti d'asta.

Continuiamo a pensare che per questo rarissimo modello (13 esemplari con questa configurazione di una serie di 25 in tutto), una sorta di LaFerrari ante litteram con in più un comfort di marcia principesco, l'acquirente non abbia fatto un cattivo affare. Al contrario, nell'osservare altri risultati, ci corre un brivido dietro alla schiena perché, per quanto sia giusto gioire di uno dei pochi settori che oggi vanno a gonfie vele, ci pare che aumenti così imponenti e, sopra tutto, così repentini, delle quotazioni possano essere pericolosi per il nostro mondo (qualcuno ricorda il 1991?).

Come sempre le principali imputate, quando si comincia a paventare l'ondata speculativa, sono le Bugatti e le Ferrari; per quanto riguarda la prima non ci pare vi siano commenti particolari da fare: le vetture in vendita sono state aggiudicate, più o meno, alle loro elevate ma abituali e giustificate quotazioni, probabilmente ridimensionate nel loro appeal dalla presenza in loco della 57 SC 'Atlantic' di Ralph Lauren, una delle automobili più emozionanti di tutti i tempi. Vorremmo anzi cogliere l'occasione per dire qualcosa di più su di essa dopo che, molto prevedibilmente, si è aggiudicata i premi più ambiti al Concorso d'Eleganza di Villa d'Este, evento di cui l'asta in argomento era di contorno. Rendere rispettoso omaggio, in sostanza, al colpo di genio che Jean Bugatti ha prodotto nella creazione di questo capolavoro che travalica d'un balzo la dimensione automobilistica per diventare un'opera d'arte assoluta di fronte alla quale manca il respiro.

Tornando alla Ferrari, invece, qualche 'preoccupazione' ci assale nel vedere modelli a tiratura non limitatissima, e magari fino ad ieri poco ambiti, raggiungere nuove vette; facciamo alcuni esempi raffrontando il risultato ottenuto a Villa Erba il 25 Maggio con quelli della stagione 2012 riportati dal catalogo Historica Selecta: la 250 GTE 2+2, una delle Cenerentole di Maranello, è passata da € 144.406 medi di cinque esemplari ad € 235.000; la indubbiamente rara 288 GTO (272 esemplari), di cui nel 2012 viene riportata una sola aggiudicazione, passa da € 519.860 ad € 963.800; la Daytona, macchinona superba ma certamente non una stella da alto collezionismo (1.486 esemplari), a fronte di una media 2102, relativa a quindici esemplari, di € 211.700 pasa ad € 380.000.

La chiudiamo qui per non annoiare richiamando l'attenzione sul raddoppio, in un anno, del risultato della 288 GTO; fatto abbastanza clamoroso in sé ma che è niente se paragonato con il raddoppio in tempo reale della vettura che ha fatto segnare il 'top price' dell'asta.

Questa Ferrari 340/375 (la doppia denominazione deriva dal cambio di motore effettuato dalla Casa durante la sua vita agonistica e storicamente ineccepibile) berlinetta competizione carrozzata Pinin Farina del 1953 è certamente un 'pezzo da novanta': partente a LeMans 1953 e poi squalificata per avere rabboccato olio dei freni durante una sosta, arriva I assoluta alla 12 Ore di Pescara guidata da Mike Hawthorn ed Umberto Maglioli e sesta assoluta alla Carrera Panamericana. Tuttavia questo non diminuisce il nostro stupore per essere stata aggiudicata, nell'ultima fase dell'incanto, ad € 9.856.000, quasi il doppio del valore di stima di € 5.000.000. Ora, non si discute qui dell'entità assoluta della cifra, chi può stabilire se e quando è 'troppo' elevata !? Ma piuttosto la rapidità con la quale tali incrementi di prezzo si verificano.

Non vogliamo essere uccelli del malaugurio, anche se ci rendiamo conto che il tenore dell'articolo porterebbe a pensarlo, tuttavia ci pare di non poterci esimere dal suggerire una pausa di riflessione a chi oggi volesse entrare oggi sul mercato da acquirente: quando una, pur bellissima, mercedes 300 SL Roadster (1.858 esemplari) raggiunge gli € 1.114.000, dopo che l'anno scorso la cifra più elevata pagata per un'auto di questo tipo è stata di € 750.519, riteniamo che qualche dubbio sull'opportunità dell'investimento sia giustificato.

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