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Da Fiat Usa una lezione di mobilità sostenibile

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Flotte aziendali

Da Fiat Usa una lezione di mobilità sostenibile

  • –di Riccardo Celi

Quella di offrire una seconda vettura nuova gratis a chi acquista la prima non è un'iniziativa inedita per il gruppo Fiat. Già nel 2007, gli acquirenti dell'ammiraglia Lancia Thesis 2.4 Multijet in allestimento speciale LE e carrozzeria bicolore potevano avere in comodato biennale gratuito una Lancia Ypsilon 1.3 Multijet Oro, versando poi la metà del suo valore iniziale se decidevano di tenersela al termine dei due anni. Insomma, si trattava di una promozione grazie alla quale la casa, concludeva in realtà due preziosi contratti di vendita per altrettante vetture invece di uno (dei quali il primo riguardava un modello certo non facile da piazzare), ma che offriva alla clientela la possibilità di risolvere in un colpo solo i problemi di mobilità di una famiglia, dall'ammiraglia all'utilitaria, seconda o terza auto che fosse.

Lo scorso maggio, con la promozione ideata per il lancio negli Usa della Fiat 500e a trazione elettrica, disponibile al momento solo per i residenti in California, la casa italiana ha riproposto in un certo senso la soluzione del "compri due, paghi uno", ma con una formula diversa: chi acquista oggi un esemplare della piccola Fiat a batteria, potrà portarsi a casa, iscrivendosi al programma dedicato "Fiat 500e PASS", anche un pacchetto di "crediti" del valore di un dollaro ciascuno che gli permetterà di noleggiare per un massimo di 12 giorni all'anno e per tre anni una vettura ad alimentazione tradizionale di categoria standard fornita da Enterprise, la più grande società di autonoleggio al mondo che opera anche tramite i marchi National e Alamo. Anche in questo caso, la proposta è volta a risolvere un problema di mobilità, quello costituito dalla scarsa autonomia della 500e (circa 140 km), con l'offerta temporanea di un'auto a carburante fossile per chi ha necessità, qualche volta, di un mezzo di trasporto con autonomia più elevata e nessuna difficoltà di rifornimento durante i viaggi a più lungo raggio.

L'idea, però, apre anche la strada a un ampio scenario di mobilità più sostenibile basato sull'acquisto generalizzato (o anche sul noleggio a lungo termine) di vetture di dimensioni, capacità di carico e costi ridotti e al noleggio a brevissimo termine di veicoli più grandi utili a soddisfare esigenze supplementari che comportano compiti più gravosi. Le prime verrebbero utilizzate per la mobilità quotidiana costituita prevalentemente da tragitti cittadini, brevi spostamenti e viaggi a corto o cortissimo raggio, mentre le seconde servirebbero per i periodi strettamente necessari agli impieghi sporadici, cioè week end, vacanze e trasporto di merci o bagagli più ingombranti. Periodi, questi ultimi, che a guardar bene non sono poi così frequenti ed estesi da giustificare l'acquisto e il possesso continuo di un grande veicolo che costa tutto l'anno (in spese di acquisto, ammortamento, manutenzione, tassa di possesso, assicurazione, carburante, e... difficoltà di parcheggio, senza contare i costi ambientali e sociali legati alle maggiori emissioni inquinanti), ma che per la maggior parte del tempo viaggia con uno o al massimo due passeggeri a bordo e il bagagliaio vuoto o quasi.

Certamente quello descritto è uno schema di mobilità adatto più che altro a Paesi (come gli Stati Uniti, appunto) dove l'idea stessa della locazione di innumerevoli beni e servizi è entrata da tempo nel quotidiano, ma non ancora a nazioni come l'Italia, dove il concetto di possesso del bene, specialmente per quanto riguarda l'automobile, è ancora assai radicato. Tuttavia, proprio in realtà come quella Italiana, dove i problemi dell'economia reale continuano ad assottigliare le disponibilità di denaro che le famiglie possono destinare all'acquisto e al mantenimento di un'auto, forse sarebbe il caso di pensare seriamente a soluzioni meno emotive e più razionali al problema della mobilità e di immaginarne una alternativa con meno "macchinoni" di proprietà, troppo spesso non strettamente necessari, e più "macchinine", indispensabili per garantire la mobilità individuale e familiare, ma certo più accessibili e sostenibili.


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