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L'auto? Ora guida (quasi) da sola: tutte le nuove tecnologie

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SCENARI

L'auto? Ora guida (quasi) da sola: tutte le nuove tecnologie

  • –di Mario Cianflone

Ogni dieci anni nasce una macchina che stabilisce nuovi standard e introduce tecnologie che dopo saranno disponibili su tutte le auto. È la Mercedes Classe S, quella che per prima offrì gli alzacristalli elettrici e, soprattutto, l'Abs. L'ultima edizione, appena nata, è capace di guidare fino a sessanta all'ora nello stop and go delle code e integra in un unico insieme tutte le più sofisticate tecnologie per l'ausilio alla guida.

L'ammiraglia della stella a tre punte ci fa intravedere il futuro prossimo delle quattro ruote, quello fatto da auto che guidano da sole. O quasi. E lo fa immaginare con soluzioni d'avanguardia di sicurezza attiva e passiva che vanno sotto il cappello di Intelligent Drive. Ad esempio grazie a un'innovativa telecamera stereoscopica, una sorta di occhio digitale che vede a 360 gradi, e a sensori radar, "intuisce" le situazioni di potenziale pericolo e attiva i sistemi di ausilio alla guida per evitare collisioni. Agli incroci, la telecamera stereoscopica, riconosce anche i pedoni e il traffico perpendicolare per mettere in allarme i freni. E tra le chicche ci sono le sospensioni dotate del dono della vista: una telecamera osserva e analizza il fondo stradale e adegua l'assetto. La Classe S è solo un anticipo del futuro, che però non sarà tanto lontano. Forse non ce ne siamo accorti, ma mentre molti sognano la macchina di Google che guida tutta da sola, quella che invece si ferma senza il nostro intervento o che parcheggia autonomamente in uno spazio davvero ridotto c'è già. E non è una top car: almeno non solo può anche essere una semplice utilitaria come la Fiat 500L o la Panda equipaggiate con un dispositivo semplice ed efficace: il City brake control che riconosce la presenza di altri veicoli o di ostacoli posti di fronte alla vettura e frena automaticamente quando il guidatore non interviene. Una magia digitale ottenuta con un'intelligenza di software e silicio aiutata da occhi elettronici di un radar. Tutta roba fina che anni fa poteva essere nell'equipaggiamento solo di una superammiraglia come, appunto la Classe S, la Bmw Serie 7 o l'Audi A6. Invece, adesso un monovolume medio come la Citroën C4 Picasso dispone del sistema che tiene d'occhio lo sconfinamento di carreggiata e soprattutto esibisce un cruise control attivo che mantiene la distanza di sicurezza.

Executive car e vetture di ultima generazione per tutti ci dicono che siamo alle soglie della rivoluzione del semi autonomous driving, cioè dell'auto che guida quasi da sola, in grado cioè di toglierci il fastidio di guidare a singhiozzo nelle code e di vigilare sulla sicurezza quando siamo distratti per ridurre grandemente i sinistri stradali. Basti pensare all'ultima generazione della Mercedes Classe E il cui sistema di controllo della linea di carreggiata è in grado di sterzare autonomamente nei curvoni autostradali. Più lontana è invece l'automobile che va in totale autonomia, quella dei film di fantascienza come il classico "I Robot" o preconizzata nel 1937 dall'architetto scenografo americano Norman Bel Geddes che per la fiera di New York "Futurama" ideò una vettura elettrica (per di più monovolume) a guida automatica. La tecnologia driverless però inizia a essere disponibile quasi a scaffale, off the shelf come dicono gli americani. E mentre Volvo immagina (se ne parla a pagina 7) l'auto che parcheggia senza guidatore pilotata da un'app per lo smarthphone sono in molti (da Audi a Bmw fino a Toyota) a credere in un futuro "senza guidatore" per l'automobile: del resto le case hanno di fronte clienti della generazione digitale che tutto vogliono meno che stare disconnessi al volante e una popolazione sempre più anziana.
E tutti sono bloccati nel traffico. Quella che guida da sola (o quasi) sarà di certo l'auto 2.0, quella che forse riaccenderà, con una scintilla di innovazione il mercato e l'interresse per le quattro ruote.

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