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Epoca

Il Trofeo Nuvolari "in visita" alla straordinaria collezione di Mario Righini

  • –Di Vittorio Falzoni Gallerani

Apprendiamo che, quest'anno, la carovana dei partecipanti al Trofeo Nuvolari farà tappa presso la casa museo di Mario Righini al Castello di Panzano vicino a Castelfranco Emilia (MO).
Lo vogliamo segnalare essenzialmente perché questa occasione ci permette di parlare di questo straordinario personaggio e della sua, ancor più straordinaria, collezione di mezzi d'epoca.
Grazie alla sua attività di commerciante di materiali ferrosi e rottamatore di automezzi, ma sopra tutto alla sua impressionante lungimiranza, Righini è riuscito a mettere insieme una raccolta di automobili e motociclette che risulta certamente come una delle più importanti del mondo.
In questo contesto, vetture che farebbero felice il più esigente dei collezionisti, e per questo attuali regine delle aste, come Ferrari 275 GTB, Mercedes Benz 300 SL e Lancia Aurelia B24 Spider, solo per fare alcuni esempi, diventano banale contorno ad un dispiegamento di mezzi anteguerra che ha pochi riscontri ed a pezzi di valore collezionistico inestimabile.
Relativamente a questi ultimi, ne descriviamo brevemente un terzetto ad uso di chi magari è indeciso se partecipare o no al 'Nuvolari' in modo che poi non dica che non lo sapeva.
Andiamo in ordine cronologico: la prima è la Fiat Chiribiri del 1912: un candido ed affusolato mostro di sette litri di cilindrata ed oltre cinque metri di lunghezza che in quell'anno si aggiudica il record del mondo sul chilometro lanciato a circa 160 km/h di media nei due passaggi; grazie alla consueta disponibilità di Righini, l'auto si è potuta di vedere di recente all'Old Time Show di Forlì nell'ambito di una mostra tematica.
La seconda è l'Alfa Romeo 8C 2300 tipo Monza del 1933 appartenuta a Tazio Nuvolari (si è quindi in perfetta sintonia con la manifestazione di cui si parla) con la quale sembra abbia vinto la Targa Florio di quell'anno: una vettura che lascia senza fiato per la sua bellezza guerriera e per la limpidezza della storia di questo determinato esemplare; per dare ulteriore idea di che auto stiamo parlando, prescindendo dall'illustre proprietario di questa presente nella collezione, riportiamo che l'Alfa Romeo 8C 2300, capolavoro di Vittorio Jano che ha visto la luce nel 1930, ha vinto quattro edizioni consecutive della 24 Ore di LeMans dal 1931 al 1934.
Da ultimo ma non ultima la Auto Avio Costruzioni 815 (otto cilindri, 1.500 di cilindrata): prima creazione di Enzo Ferrari dopo la sua rottura con l'Alfa Romeo dalla quale era stato costretto, per cinque anni, a non produrre automobili con il proprio nome.
Progettata dall'ing. Alberto Massimino con pezzi raccogliticci (si pensi che i fanali sono quelli della Opel Kapitaen) in gran parte derivati da componenti dell'appena nata Fiat 1100 A, aveva come scopo la partecipazione alla Mille Miglia del 1940 e così fu: affidata a due equipaggi formati da Alberto Ascari/Giuseppe Minozzi e dal Marchese Lotario Rangoni Machiavelli/Enrico Nardi (quello dei volanti) dominò la classe 1,5 litri fino al ritiro di ambedue le vetture; delle due costruite quella di Rangoni è andata distrutta mentre l'unica superstite, quella di Ascari, fa bella mostra di se al Castello di Panzano.
Non fosse sufficiente il richiamo di questo spettacolo di cui abbiamo cercato di dare un assaggio, segnaliamo che il Castello vale da solo una visita e che Mario Righini, oltre ad essere straordinariamente ospitale, è anche molto simpatico....

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