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AUTO MITICHE

Mercedes Classe S: una storia ricca d'innovazioni per l'ammiraglia del jet set

  • –di Massimo Mambretti

La vivacità che anima il rinnovamento della famiglia Mercedes, ben testimoniato dalla classe A e da tutte le varianti che questo modello sta generando in rapida successione, solo apparentemente appanna un po' il ruolo che interpreta da molto tempo la classe S: quello di innovatrice. E' dovuto al fatto che da sempre la più grossa e la più lussuosa di tutte le Mercedes ha portato alla ribalta novità che hanno contagiato tanto i ranghi del casato quanto l'intero settore dell'automobile. Non a caso a partire dagli anni Ottanta questa famiglia è stata ufficialmente battezzata con la lettera S, iniziale del termine tedesco Sonder che significa speciale o fuori dalla norma. In precedenza, questa denominazione era usata solo internamente.

La storia delle Mercedes di più alto lignaggio inizia nel primo Novecento con la Simplex 60 cv ed è proseguita con tante altre vetture di pari categoria, ma per ripercorrere con correttezza la storia della classe S occorre andare al 1951 quando debuttò la Ponton, alias W187, declinata nelle versioni 220 e 300. Una piccola parentesi bisogna aprirla però nel caso della 770 del 1930, chiamata anche Grande Mercedes, che è stata la prima vettura di serie con motore sovralimentato.

Ma torniamo alle progenitrici della classe S nate a partire dagli anni Cinquanta. Con la Ponton e le sue derivazioni debuttarono la carrozzeria autoportante, il riscaldamento con ventilatore di serie regolabile separatamente sui due lati dell'abitacolo e optionals quali il climatizzatore e il servosterzo, mentre si devono alle vetture della serie W111 del 1959 l'esordio della scocca con cellula di sicurezza per l'abitacolo, della chiusura centralizzata e delle varianti di carrozzeria a passo lungo. Quasi contemporaneamente la 600 propose le sospensioni pneumatiche, l'impianto di climatizzazione a regolazione elettronica nonché il sistema idraulico per regolare i sedili e aprire/chiudere porte, finestrini e bagagliaio. E arriviamo, un po' a grandi passi, alla vera madre di tutte le classe S, identificata internamente come W116 e prodotta fra il 1972 e il 1980, con la quale arrivò alla ribalta l'Abs insieme con il primo motore turbodiesel su una vettura di serie. La sua erede, ossia la W126 prodotta fra il 1979 e il 1991 che vanta anche il primato di essere stata quella di maggiore successo, fu invece la prima auto al mondo a rispondere al criterio degli impatti frontali asimmetrici e a proporre gli airbag frontali, oltre che a richiesta per le versioni più potenti il sistema antislittamento Asr. La serie successiva, denominata W140 e venduta fra il 1991 e il 1998, arrivò sulla scena vantando il fatto di essere stata progettata all'insegna della completa riciclabilità, ma propose anche l'interconnessione elettronica tramite bus-Can, gli airbag laterali e le sospensioni attive. Con la classe S presentata nel 1998 debuttarono i motori con esclusione automatica della metà dei cilindri in alcune situazioni di marcia per ridurre i consumi, il cambio automatico a 7 marce e l'assetto attivo con controllo del rollio e del beccheggio, oltre agli airbag laterali posteriori e il climatizzatore con regolazione individuale in funzione dell'altezza del sole. La generazione venduta sino a poche settimane fa è stata invece la prima a proporre vetture con certificazione ambientale, la prima ammiraglia ad annoverare nei suoi ranghi una versione ibrida e a offrire come optional l'evoluzione del cruise control by Mercedes, quindi con regolazione della distanza dalle vetture che la precedono e con sistema di frenata completo.

L'elenco delle novità introdotte dalle varie generazioni dalle più grosse Mercedes sarebbe molto più lungo, ma già questa panoramica permette d'individuare tante soluzioni presenti su moltissime vetture dei giorni nostri, e non solo di lignaggio più alto. L'ultima nata, in vendita a partire da queste settimane, apre un altro capitolo in cui entrano altre importanti innovazioni. Per esempio, il Road Surface Scanner, che legge le irregolarità della strada e predispone le sospensioni elettroniche nella maniera ideale per superarle gradualmente, piuttosto che l'Intelligent Drive – che sfruttando telecamere e radar monitora in continuazione a 360° l'ambiente in cui si muove la vettura intercetta e segnala qualsiasi possibilità di collisione e mette in atto manovre per evitarle o ridurne le conseguenze sino al punto, per esempio, di intervenire sullo sterzo per portare la vettura su una rotta sicura e di allertare i sistemi preposti alla sicurezza degli occupanti – o, ancora, il cruise control in grado di gestire la marcia in coda controllando accelerazioni, frenate, fermate e ripartenze e, persino, il mantenimento della corsia di marcia.

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