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Auto e inquinamento a Milano, le verità scomode che vi hanno nascosto

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AMBIENTE

Auto e inquinamento a Milano, le verità scomode che vi hanno nascosto

  • –di Enrico Engelmann e Andrea Trentin

È più o meno da una dozzina d'anni che l'inquinamento a Milano viene presentato dai mass media come un grave problema. Associazioni ambientaliste, gruppi vari di cittadini, ma anche soggetti provenienti dal mondo accademico, hanno usato toni fortemente allarmistici, fomentando un vero e proprio "terrorismo" sociale e creando una vera e propria emergenza.
Nel corso degli anni, confrontando i dati reali con quanto veniva detto sui mass media, noi autori di Arcipelago Area C, ci siamo però resi conto che l'argomento veniva trattato con enorme superficialità e che molte delle cose dette erano molto lontane dalla realtà, o addirittura del tutto false.
Applicando il metodo scientifico e utilizzando i dati che le stesse istituzioni pubbliche forniscono, le verità che emergono sono spesso assai lontane da quelle propagandate dai mass media:

Inquinamento
Diversamente da quanto molti credono, i dati che l'Arpa raccoglie ormai da molti anni indicano chiaramente che a Milano l'inquinamento non è mai stato così ridotto come nel periodo attuale. Ormai tutti gli inquinanti presentano concentrazioni costantemente sotto la soglia di legge. Uniche eccezioni le polveri sottili (PM10), che in Inverno, e sempre solo d'Inverno, la superano regolarmente, e il diossido di azoto, che però la supera di poco a livello di media annuale, ma quasi mai a livello di media oraria.
In effetti, si può affermare che quando si parla di inquinamento atmosferico urbano ci si riferisce alle polveri sottili.

Pericolosità dell'inquinamento
Ogni anno i mass media propongono articoli allarmistici, in cui si parla di presunti morti da inquinamento e di gravi malattie da esso causate. In realtà, confrontando i numeri presenti in tali articoli, si trova che ogni volta vengono riportati numeri completamente diversi, con variazioni anche di 20 o 40 volte. Il punto è che tali numeri sono il risultato unicamente di analisi epidemiologiche, basate per forza di cose su assunzioni arbitrarie e per loro natura in grado solo di rilevare correlazioni (e non rapporti di causa effetto). Inoltre l'incertezza sui risultati diventa in tali studi tanto più grande quanto più l'effetto da quantificare si discosta poco dalle fluttuazioni casuali.
Quello che tali articoli dimostrano, nelle loro discordanze fra i numeri che contengono, è quindi proprio che in realtà gli effetti dell'inquinamento a Milano sulla salute sono così ridotti da non essere valutabili in maniera univoca.

Origine dell'inquinamento da polveri sottili
Sui mass-media viene dato per scontato che l'inquinamento urbano da polveri sottili sia dovuto in primis ai veicoli a motori. In realtà, non esistono evidenze sperimentali a favore di tale tesi e non si osserva alcun tipo di correlazione fra PM10 e traffico veicolare:
· Da sempre, l'andamento delle concentrazioni del PM10 è soggetto a forte stagionalità, con periodi di massimo invernali e di minimo nella bella stagione.
· I blocchi della circolazione, parziali o anche totali, non hanno mai portato a riduzioni delle concentrazioni di PM10.
Ciò che tutti i dati suggeriscono è invece che la principale fonte di PM10 sono i riscaldamenti:
· Le concentrazioni di PM10 superano la soglia di legge solo nel periodo in qui i riscaldamenti sono attivi.
· Di più: Fra temperature medie mensili e concentrazioni medie mensili di PM10 esiste una correlazione quasi perfetta.
· Il PM10 evidenzia concentrazioni invernali molto alte anche in zone, come la Valtellina, dove il traffico è ridotto rispetto a Milano, ma dove le esigenze di riscaldamento sono anche più acute che nella metropoli lombarda.

Area C
I dati ARPA dimostrano in maniera chiara e inequivocabile che l'Area C non ha alcun effetto sull'inquinamento da polveri sottili.
Più recentemente l'amministrazione ha voluto spostare l'attenzione dal PM0 al black carbon, una particolare frazione del PM10 che dovrebbe (condizionale d'obbligo dato che il BC è un "inquinante" non ancora normato dalla comunità europea dato che sono ancora allo studio eventuali pericolosità) risultare particolarmente pericolosa per la salute. In realtà, anche in questo caso, i dati raccolti, questa volta dall'Amat, dimostrano in maniera evidente che l'Area C ha un effetto trascurabile, mentre anche il black carbon vede aumentare in maniera drastica le sue concentrazioni con l'accensione dei riscaldamenti.

Riassumendo:si può affermare che:
· L'inquinamento atmosferico a Milano (al pari delle altre città) non è l'emergenza che ci vogliono far credere
· La principale causa dell'inquinamento andrebbe ricercata nei riscaldamenti
· Il traffico veicolare è una causa del tutto secondaria, per cui tutte le varie limitazioni introdotte (e quelle che si vogliono introdurre in futuro) sono del tutto ingiustificate.

Nel libro trattiamo ampiamente sia gli argomenti qui sopra riassunti, sia altri aspetti altrettanto interessanti della questione "inquinamento e limitazioni al traffico privato".

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