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Range Rover Hybrid: ecco com'è andata sulla Via della Seta

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Range Rover Hybrid: ecco com'è andata sulla Via della Seta

  • –di Massimo Mambretti

Provare un prototipo mette sempre sull'attenti, chissà mai che si combini qualche guaio, anche quando il test si svolge con parametri normali. Quelli non incontrati tra Kathmandu a Delhi, ottava tappa del Silk Trail, perché tra Nepal e India ci si muove in maniera sconcertante, come si racconta a parte. Un contesto affrontato con un esemplare di pre-serie della Range Rover Hybrid. Sotto il cofano 340 cv - sprigionati in larga parte dal V6 turbodiesel di 3 litri da 292 cv e i rimanenti 48 cv dall'unità elettrica sistemata all'interno del cambio automatico a 8 marce - ai quali s'aggiungono una coppia di ben 700 Nm a 1.500 giri e prestazioni - 218 km/h, meno di 7"0 per raggiungere i 100 orari - uguali a quelle della SdV8 di 4,4 litri, anch'essa turbodiesel e con 340 cv ma a fronte di percorrenze medie dichiarate di 15,6 invece che di 11,1 chilometri con un litro.

In oltre 15mila chilometri percorsi sinora sulla Via della Seta con un allestimento poco premiante per il peso-forma e l'aerodinamica - dovuto sia ai verricelli per l'off-road sia alla grossa bagagliera sul padiglione con fanaleria supplementare, ruote di scorta e taniche per il gasolio – e un percorso gravoso ai fini del consumo per le molte scalate di catene montuose e i tanti tratti di off-road affrontati, che rimangono terreni su cui anche diventando Hybrid la Range sa muoversi con disinvoltura, la media generale riportata dalla telemetria installata sul prototipo che abbiamo guidato è stata di 11 chilometri con un litro, con un picco in una delle tappe a scorrimento ottimale di 14,3 chilometri con un litro.

Una dimostrazione - ovviamente applicabile anche alle altre ibride – di come la propulsione ibrida mantiene quanto promette sul fronte dei consumi, grazie all'evoluzione continua delle componenti che rendono sempre più efficace l'attività dell'unità elettrica. Nel caso della Range Hybrid non va legata tanto ai 2 chilometri nei quali si possono raggiungere i 50 orari a Emissioni Zero, quanto al rendimento generale con riflessi sull'istintività della guida e sulla gradevolezza d'utilizzo. Certo, su una Range si gioca facile già in partenza perché si viaggia come pascha, avvolti da ogni comodità e con livelli di potenza, affidabilità e maneggevolezza elevatissimi, ma fa piacere non perdere per strada queste prerogative per lenire consumi ed emissioni.

Infatti, dopo tanti giorni e molti chilometri al volante della Range Hybrid si scopre che l'equazione si risolve. Infatti, l'Hybrid è stata a lungo impiegata nella configurazione più sportiva – che s'attiva innestando la relativa logica del cambio e influisce su tanti parametri come la risposta del motore e quella delle sospensioni adattive – sempre ben assecondati dal comportamento, ideale per affrontare rapidamente ercorsi tortuosi di montagna piuttosto che per rimontare colonne di camion. Per di più impiegando spesso la modalità manuale del cambio automatico con 8 rapporti per avere la risposta del motore ideale al momento giusto, quindi senza badare se si consuma tanto o poco. Un fattore, invece, cui ha badato il sinergico lavoro fra i 2 motori del sistema propulsivo, con gli interventi dell'elettrico finalizzati tanto a dopare le prestazioni quanto a lenire i consumi del turbodiesel. Proprio come capita con la logica Normale, che attiva la sinergia tra i due motori o li fa funzionare singolarmente, impiegata però molto meno frequentemente dell'altra. Invece, l'Ev che propizia la marcia elettrica sulle strade tra Nepal e India è stata chiamata in causa solo per accertarsi che faceva realmente parte della compagnia. Una presenza confermata dalle robuste e silenziose progressioni, ottenibili solo usando una certa delicatezza nell'affondare l'acceleratore, altrimenti il turbodiesel rientra in gioco repentinamente.

Range Rover Hybrid: in prova sulla Via della Seta

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